Lo Stato vuole annientare la Basilicata foto

Le associazioni impegnate nella difesa dell'ambiente e del territorio scrivono al presidente Gentiloni. "Metta fine a questo disegno politico che lascia solo macerie"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che, associazioni lucane impegnate nella difesa dell’ambiente e del territorio, hanno inviato al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni per denunciare, ancora una volta, quanto sta accadendo in Basilicata. 

Egregio Presidente Gentiloni,

la decisione del Governo che, su sua proposta, ha deciso di impugnare la legge n. 21 dell’11/9/2017 della Regione Basilicata ci ha talmente scioccato da lasciarci incapaci di un commento immediato.

Così esordiscono le associazioni lucane che hanno deciso di rivolgersi direttamente al Presidente del Consiglio, per informarlo su quanto sta accadendo nel territorio lucano in relazione agli impianti eolici.

Le norme, riguardanti i procedimenti autorizzatori per la realizzazione di impianti di energia da fonti rinnovabili sono state impugnate per violazione di alcuni commi dell’art.117 della Costituzione. Il Governo ha preso tale decisione ritenendo che la Basilicata ha legiferato in materia di competenza statale, ma non è questo il problema, la vera “Quaestio” è come lo Stato tutela i beni culturali e il Paesaggio del Sud.

Nel comunicato 54 della Presidenza del Consiglio si ribadisce che la materia di produzione, trasporto e distribuzione dell’energia rientra tra le competenze dello Stato, allora come è possibile che la Trasversale Lucana: 4 stazioni Terna e un doppio elettrodotto 150KV di circa 50 Km sia stato autorizzato dalla Regione Basilicata come insieme di opere connesse a due piccoli Parchi eolici? Perché non si rispetta la Direttiva UE 42/2001, il D.lgs 152/2006 e il DM 219/2010 nella sua interezza? Perché il Governo non ha risposto all’interpellanza urgente n. 2/01547, presentata dall’On. Placido il 23.11.2016 nella seduta numero 708 su tali questioni?

La certezza del diritto in tutto il Sud è fortemente pregiudicata: Stato, Regioni ed Enti locali si accaniscono sul Territorio con mega opere che con la pubblica utilità non hanno niente a che fare. Eolico selvaggio, estrazioni petrolifere pericolose stanno distruggendo le microeconomie rurali, turistiche e culturali a vantaggio di multinazionali e speculatori d’ogni genere.

L’unica programmazione che il Governo sta facendo è la morte del Sud, questa volta non ci sono eserciti conquistatori, il popolo è paralizzato da una politica spietata e l’attacco alle risorse naturali procede con grande diplomazia e fumo negli occhi (Matera 2019).

La Basilicata non è una semplice regione, è un continente incastonato come un gioiello in uno Stato che la vuole annientare. Il territorio, grazie alla trasversale lucana, è sempre più presidiato da mostri che svettano in modo selvaggio a ogni altezza, le pale girano giorno e notte, nei pressi delle abitazioni, degli agriturismi, delle attività artigianali privando le persone di tranquillità e sonno.

Le Convenzioni internazionali, a cui l’Italia ha aderito, considerano la privazione del sonno una forma di tortura e il Suo Governo, impugnando la legge, alimenta la tortura di massa. Nicole Bieske, portavoce di Amnesty International Australia, ha dichiarato: “Togliere il sonno a un essere vivente è crudele, inumano e degradante. Se usato per periodi prolungati di tempo è una tra le più spietate delle torture”.

L’art. 41 della Costituzione prevede che “L’iniziativa economica non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana”, qui le pale continuano a cadere e finché non ci saranno morti, nessuno interviene a tutela dei cittadini danneggiati.

L’imitazione della super-eolica Germania, che ha abbandonato il fotovoltaico e l’eolico a fini di autoconsumo e di democrazia energetica, sta distruggendo tutto il potenziale di sviluppo della Basilicata e del Sud. La vocazione della Basilicata da millenni è agricola, turistica e culturale, il Governo centrale, con la complicità della Regione e di tanti Comuni la stanno trasformando in un Hub energetico pericoloso per l’Ambiente e la vita umana. Le energie rinnovabili possono rappresentare un volano di sviluppo solo se progettate nel rispetto dei diritti costituzionalmente garantiti.

L’art.47 della Costituzione favorisce l’accesso alla proprietà dell’abitazione, incentiva il risparmio e gli investimenti, con l’eolico selvaggio ogni valore e sacrificio è azzerato, La preghiamo vivamente di porre fine a questo disegno politico che lascia solo macerie e viola la Costituzione e la normativa Europea.

In attesa di un sollecito riscontro Le auguriamo buon lavoro.