Il potere delle eliche vitruviane

Usando il termine eliche, il Governatore è, forse, caduto inconsciamente in un lapsus freudiano equivoco?

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Il reciproco condizionamento politico-economico tra Italia e Germania non è mai stato così evidente come in questo momento storico. Frau Merkel, dopo l’insuccesso elettorale, dimostra, con il suo attaccamento alla poltrona, di aver assimilato perfettamente i costumi italici. Sentendosi indispensabile, dichiara con fermezza la volontà di ricandidarsi, in caso di nuove elezioni, come se tre mandati non fossero sufficienti e non ci fossero altre personalità di tutto rispetto.

A loro volta, i nostri governanti locali e nazionali, in piena confusione, imitano la Merkel nell’obiettivo dell’autosufficienza energetica a tutti i costi. Gentiloni non perde occasione di parlare orgogliosamente della SEN ( strategia energetica nazionale). Afferma di puntare sulle energie alternative: eolico, idroelettrico, fotovoltaico, salvo, poi, a perforare come una grattugia la Basilicata e ogni angolo d’Italia dove c’è una minima possibilità di oro nero e smaltire reflui petroliferi anche in zone antropizzate come la Val Basento. Gasdotti ed elettrodotti, da Sud a Nord, stanno lacerando la GAMBA della Signora più bella del mondo: l’Italia, ma i nostri beneamati lo sanno che tra le cause del fallimento elettorale di Frau Merkel c’è proprio la pessima SEN tedesca?

In Germania, gli incentivi, a favore di un eolico pazzesco, bloccati solo da poco, hanno distorto il mercato, distrutto meravigliosi Lander e fatto precipitare le aziende nel Sud d’Italia a prendere incentivi, è forse questo un sistema masochista per consentire la colonizzazione dell’Italia dopo la Grecia? Quale l’alternativa? La Natura ha collocato le risorse in modo eterogeneo perché i popoli interagissero tra di loro con scambi pacifici e spirito costruttivo e la nostra Energia è l’acqua, la terra fertile, il paesaggio, la creatività, la bellezza nei contrasti di un territorio fragile, continuamente aggredito, altro che Smart Basilicata e Italia. Il Governatore Pittella, al CNR di Tito, ha definito la Basilicata  ”Driver di sviluppo per tutta Italia, dove il motore della crescita gira a tre eliche”.

E’ credibile? Qui l’unica cosa che gira a tre eliche sono le maledette pale eoliche che contraddicono la politica di sviluppo agricolo e turistico di alta qualità. Usando il termine eliche, il Governatore è, forse, caduto inconsciamente in un lapsus freudiano equivoco?  Non c’è bisogno di parole moderne come cluster, smart, ma di uomini moderni con un cuore antico che proteggano la nostra Terra e non chiedano rinforzi a Roma per portare a termine le istruttorie di ulteriori progetti di devastazione.

“I salti quantici dei cambiamenti” di cui parla il Sottosegretario De Filippo non incantano più, basterebbero opere progettate e realizzate secondo i canoni di Vitruvio “solidità, utilità e bellezza”, opere che mettano al centro l’uomo, i suoi bisogni e non gli affari. A queste condizioni ben vengano anche le energie rinnovabili, integrate nell’ambiente e non pale obsolete, impiantate per cadere e distruggere ambiente e vivibilità.

La Basilicata e l’Italia non devono cedere alla trappola tedesca, da noi si verrà per il patrimonio storico/artistico/archeologico, per rilassarsi, apprezzare la buona cucina, prodotti di qualità, paesaggi ancestrali, mare pulito e solo eliche vitruviane che faranno girare progresso e persone in modo intelligente (Smart).

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