Sulla VIS l’Eni si fa pubblicità e la Regione tace. Quando sapremo la verità?

"La compagnia petrolifera compra paginoni sui quotidiani lucani per farci sapere che possiamo stare sereni"

Sulla VIS, l’Eni si fa pubblicità e la Regione tace. Quando sapremo la verità?

Sulla valutazione di impatto sanitario commissionata dai Comuni di Viggiano e di Grumento Nova per valutare gli effetti delle emissioni del Cova sulla salute dei cittadini, la Regione aveva promesso approfondimenti e il massimo impegno sul tema petrolio. Pittella si era spinto anche ad annunciare una indagine epidemiologica dell’intera Val d’Agri.

A distanza di quattro mesi, la Regione tace. E Pittella pure. Parla, invece, l’Eni che, con un paginone a pagamento sui quotidiani, ci fa sapere che è tutto a posto e che possiamo stare sereni.

Rientra tutto nel marketing pubblicitario della compagnia petrolifera, come le gite per gli studenti presso il Centro Olio e il materiale distribuito nella scuole. È evidente però che i cittadini tranquilli non possiamo stare, essendo l’Eni parte in causa.

Tra la Vis di Bianchi e le indagini dell’Eni, la Regione dovrebbe assumere il ruolo dirimente di accertare come stanno realmente le cose, se le emissioni Cova hanno un’incidenza negativa sulla salute e se i residenti intorno il Centro Olio possono stare sereni.

Ma la Regione tace e lascia i Comuni che hanno commissionato lo studio e i redattori dello stesso a sbrigarsela da soli nella diatriba con il colosso Eni.

Come al solito, passata l’emergenza che potrebbe portare via voti e fatte le solite rassicurazioni del caso, la politica regionale accantona i problemi senza mai approdare ad una soluzione certa. La verità, come le tante verità che i Lucani aspettano, verrà tralasciata per permettere alla parte forte di affermare il proprio punto di vista.

È ovvio che l’ENI tenti di difendere la propria attività. Meno ovvio è che la Regione permetta che chi dispone di più soldi da investire in pubblicità la faccia da padrone.

Non possiamo permetterci che i poteri forti influenzino questa vicenda che riguarda la salute dei cittadini. Pittella, da medico, dovrebbe avere tutti gli strumenti per indirizzare al meglio gli accertamenti e gli approfondimenti del caso. Ci sembra, invece, che anche questa volta si finirà per far cadere nel vuoto le promesse fatte, nell’attesa che qualche altra emergenza attiri l’attenzione dell’opinione pubblica.

È una situazione molto grave che ancora una volta rivela lo scarso amore per questa Terra e la superficialità con cui vengono affrontati i problemi. La tecnica è sempre la stessa: quella di tamponare, per poi passare la patata bollente a chi verrà dopo.

Quante volte, in questi anni, abbiamo sentito Pittella dire che era colpa dei Governi precedenti per scrollarsi di dosso tutte le responsabilità? Tantissime. E il risultato? Chi viene ‘dopo’ non ha mai responsabilità di quello che è accaduto prima anche se sedeva nella maggioranza e i problemi non vengono mai risolti.

La prima Repubblica, in Basilicata, non è mai finita.

 

Gianni Rosa, Fratelli d’Italia