Liste d’attesa in Basilicata, Adusbef vuole vederci chiaro e chiama in causa Corte dei Conti e Autorità Anticorruzione

L'associazione dei consumatori invita le Aziende sanitarie e ospedaliera San Carlo a rendere noti i dati

 

L’Adusbef di Basilicata ha invitato le Aziende sanitarie locali di Basilicata e l’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo a comunicare e pubblicare sui rispettivi siti internet i dati sui tempi di attesa per le prestazioni sanitarie relativi agli anni 2016 e 2017, la copia del piano di riduzione delle liste d’attesa precisando la corrispondenza tra l’uso dichiarato e l’uso effettivo dei macchinari e dei locali per esami e visite;

il numero di ore in cui i macchinari sono stati effettivamente in funzione; il riscontro tra prestazioni prestate, effettivamente eseguite ed eventualmente disdettate; riscontro tra prestazioni effettivamente erogate e somme effettivamente riscosse;

relazione dell’ufficio anticorruzione, dell’organismoindipendente di valutazione e della direzione sanitaria sulle cause ostative ad una corretta e tempestiva erogazione delle prestazioni sanitarie;

copia delle relazioni sulle performance aziendali in rapporto ai premi conferiti.

L’Associazione dei consumatori ricorda che i recenti casi di cronaca portati alla luce dai media, da organismi di ricerca, da operatori del settore e dagli utenti, hanno sempre più fatto emergere lo sforamento dei termini massimi di 30 giorni per le visite specialistiche e di 60 giorni per le prestazioni diagnostiche.

Ormai le disfunzioni del sistema sanitario regionale sono insopportabili- sottolinea l’Adusbef in una nota- favorendo l’emigrazione sanitaria e le cure a pagamento per chi se lo può permettere, senza dire del sicuro danno erariale che tali disfunzioni arrecano.

L’Adusbef, che ha inviato in copia l’invito anche alla Regione Basilicata, alla Corte dei Conti e alla Autorità Anticorruzione, ha precisato che in mancanza di esaustivo e sollecito riscontro darà corso alle iniziative più opportune per vedere garantito il diritto alla salute come vuole l’art. 32 della Costituzione.