Margiotta, De Filippo, Pittella e le elezioni regionali in Basilicata foto

La minaccia contro il cambiamento è ancora forte. Questo scorcio di legislatura regionale sarà caratterizzato da una battaglia politica feroce, giocata con ogni mezzo

Salvatore Margiotta, Vito De Filippo, e i loro drappelli, saranno in circolazione presumibilmente per almeno altri cinque anni. Insieme a Marcello e Gianni Pittella e loro scudieri, costituiscono una minaccia per la liberazione definitiva della Basilicata dal dominio feudale. I loro clientes sono ancora molti e ben saldi nelle postazioni strategiche. Ospedali, enti regionali e sub regionali, aziende municipalizzate, imprese amiche. Tenteranno di sfondare con i loro metodi “ricattatori” e clientelari. Centinaia di lavoratori interinali, di precari e nuovi schiavi saranno le prede facili delle truppe ricostituite del Pd e alleati, magari sotto altre spoglie. Questo scorcio di legislatura regionale sarà caratterizzato da una battaglia politica feroce, giocata con ogni mezzo.

E quindi gli oppositori, sia nelle istituzioni sia ovunque, avranno vita difficile. Proprio per questo non potranno cedere alla superficialità o alla negligenza o all’ingenuità come spesso è capitato in questi ultimi 4 anni. Le elezioni regionali sono tutta un’altra storia. Gli errori di valutazione e la tentazione di adagiarsi su comodi allori, sono dietro l’angolo, pronti a colpire chi sbaglia.

La spallata al sistema feudale, registrata con le elezioni politiche, può non ripetersi nella stessa misura e con la stessa forza. Saranno le donne e gli uomini in campo a fare la differenza questa volta. Su questo terreno si gioca la partita del cambiamento.

Il nostro invito è che si cominci ad abbandonare la pratica dell’opposizione con comunicati stampa contro Tizio e Caio. Si mettano in evidenza non tanto l’incapacità o la “cattiveria” degli altri, ma le proprie capacità e qualità politiche e programmatiche. Si organizzino incontri per spiegare le ragioni delle alternative alla politica di questa maggioranza di governo regionale. Si abbiano però le ragioni e gli argomenti. E se questi scarseggiano si ricorra all’aiuto di tutti coloro che sono disponibili a mettere in campo idee, proposte, progetti concretamente realizzabili e seriamente alternativi.

L’invito riguarda tutti gli oppositori, dentro e fuori le istituzioni, tutti i lucani che sognano una Basilicata più bella e più giusta. Umilmente credo sia questa la strada. Non servirà lo scontro tra i buoni, o presunti tali da una parte, e i cattivi, o presunti tali, dall’altra. Sarà utile invece il confronto tra tutte le energie positive che questa terra esprime, ovunque siano collocate culturalmente e idealmente. Nel tentativo di emarginare le energie negative, ovunque siano collocate culturalmente e idealmente. La Basilicata rinascerà davvero quando avremo belle persone al governo e belle persone all’opposizione. Tutte motivate dal desiderio di perseguire l’interesse generale. Rinascerà quando potremo scegliere tra azioni politiche e programmatiche di qualità sia da una parte sia dall’altra. Al contrario morirà se la politica resterà appannaggio di persone che perseguono interessi personali, di consorterie amiche, di comitati di affari alleati e di circoli delle chiacchiere. E queste persone, ve lo assicuro, sono ovunque.