Matera 2019 e il bullismo della politica

Il Pd e i suoi compagni di merenda non hanno imparato nulla dalla lezione elettorale del 4 marzo. Continuano a fare i bulli nonostante i brutti voti in condotta e in tutte le discipline

Il presidente della Fondazione Matera 2019 è, da qualche giorno, Salvatore Adduce e cioè un esponente del Pd, o meglio di una delle componenti del Pd. Si tratta, dunque, di una nomina politica nel quadro degli equilibri interni sia al partito sia alla Giunta comunale materana. Il rischio che il patrimonio “Matera 2019” fosse trattato come valore per lo scambio nel mercato azionario dei partiti era alto già alle origini del percorso. Questo rischio nel corso del tempo si è fatto realtà nella gestione della fase progettuale, in quella degli incarichi e nella gestione delle risorse. Ritardi e trattative, trattative e ritardi. Oggi siamo alla prova dei fatti. Una nomina politica di parte, utile a risolvere problemi che nulla hanno a che fare con la straordinaria opportunità dell’evento europeo. Il Pd e i suoi compagni di merenda non hanno imparato nulla dalla lezione elettorale del 4 marzo. Continuano a fare i bulli nonostante i brutti voti in condotta e in tutte le discipline.

Scrissi nell’ottobre del 2014 un editoriale “cattivo”. Oggi, mio malgrado, sono costretto a riproporne un estratto alla luce di quanto accaduto in tutto questo tempo.

Matera capitale della cultura. In una regione violentata dalle compagnie petrolifere, mortificata dal Governo nazionale. Matera capitale della cultura. In una regione povera, miserabile, con scarse speranze.  Matera capitale europea della cultura è, tuttavia, la notizia più bella degli ultimi cinquanta anni. Sarei felice se fossi certo che questa circostanza porterà sviluppo alla città e alla Basilicata. Ma sono perplesso. 

Eppure Matera non ha colpa alcuna, il suo rione sassi, le sue chiese rupestri, i suoi vicoli, il suo fascino ambiguo, esistono a prescindere. Matera merita di essere capitale europea della cultura. Non lo meritano i suoi falsi protagonisti. Il sindaco, il presidente della regione, e tutti quei politici che si sono precipitati ad applaudire l’evento. Loro faranno fallire il sogno. Loro ci faranno fare una figuraccia nel mondo. Loro sono già all’opera, con la calcolatrice in mano. Soldi e consenso. Loro di cultura, e di sviluppo agganciato agli eventi culturali, non sanno alcunché. Certo, hanno i loro esperti, consulenti, manager di grido, ma non hanno la cultura politica per affrontare eventi di questa portata. Che Dio ce la mandi buona. Che Dio illumini questa gente che ha già rovinato la Basilicata senza che nessuno l’avesse mai nominata capitale di niente. Giù le mani da “Matera capitale della cultura”. Fate le persone serie. Rispettate chi ci crede. Questa è anche la vostra occasione, per dimostrare che siete gente per bene. Sono prevenuto, ho pregiudizi? Sì, lo ammetto. Non mi fido. Ma aspetto. Sono pronto a chiedere scusa pubblicamente, quando sarà. Intanto metto le mani avanti.

 

Mi dispiace oggi, dopo gli accadimenti di questi mesi, sapere che non dovrò chiedere scusa ad alcuno. Ad ogni modo mi auguro che sia la speranza l’ultima a morire e non i lucani a morire di speranza.