La vacca podolica e il caciocavallo tornano protagonisti con Sirino in Transumanza

Il 2 e 3 giugno in località Lago Laudemio

Andrà in scena nel primo weekend di giugno, sabato 2 e domenica 3, la terza edizione di “Sirino in Transumanza”, l’iniziativa organizzata nel comprensorio del lago Laudemio dall’associazione “Basilicata a way of living” dello chef di origini lucane e trapiantato a Washington Luigi Diotaiuti. Si tratta di una manifestazione che è cresciuta per numeri e dimensione nel corso degli anni, che viene organizzata in collaborazione con l’Ara (l’Associazione regionale allevatori) e che si avvale del patrocinio di numerosi enti ed associazioni, tra cui la Coldiretti di Basilicata, l’Associazione dei cuochi italiani, il Gal “la cittadella del sapere”, la diocesi di Tursi-Lagonegro e i Parchi del Pollino, del Cilento e dell’Appennino lucano.

L’evento di quest’anno, che vedrà come protagonisti principali gli studenti delle scuole primarie e secondarie del Lagonegrese e che ha in calendario numerose attività (dai convegni tematici sulla dieta mediterranea, alle escursioni guidate fino a una gara podistica a cura del gruppo Avis Lagonegro), beneficia inoltre del sostegno di decine di amministrazioni comunali di municipi lucani grandi e piccoli e, in particolare, di quella del Comune e della fondazione di Matera 2019, nell’intenzione di valorizzare questo brand conosciuto a livello internazionale e di generare effetti positivi per l’intero territorio della Basilicata in termini di attrazione di flussi turistici e di promozione nei mercati esteri dei nostri prodotti di eccellenza, a cominciare da quelli dell’enogastronomia locale.

Al centro della kermesse “Sirino in Transumanza”, infatti, come sempre, ci sarà ancora una volta la vacca di razza podolica, e il caciocavallo prodotto dal suo latte in primis, pascolata per alcune migliaia di capi ancora allo stato brado nella nostra regione come avveniva nei secoli scorsi. Una pratica ancestrale e che risale alla notte dei tempi, quella della transumanza del bestiame, adottata e conservata anche in altri Paesi del mediterraneo come la Spagna e la Grecia, che proprio pochi mesi fa, insieme con l’Italia, ne hanno chiesto l’ammissione alla candidatura per il riconoscimento come bene immateriale, patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco.