L’assessore Pietrantuono dovrebbe dimettersi per incoscienza del limite

La narrazione a fumetti della Basilicata costringe i lucani a vivere nell’ansia del pericolo

Dio può perdonarli. I lucani non dovrebbero. Perché loro, gli amministratori della Basilicata, non sanno quel che dicono, ma sanno quel che fanno. Le dichiarazioni dell’assessore all’ambiente Pietrantuono rilasciate ai giornalisti della trasmissione televisiva “Nemo”, sono sconcertanti.  Sapevamo dell’inconsistenza politica di questo signore, ma credo nessuno immaginasse la portata del pericolo che egli rappresenta e ha rappresentato per la Basilicata.

Quando un politico non conosce i fatti e ignora persino le opinioni pubbliche, rischia di assumere decisioni dannose per la collettività. Quando un politico mente, non sapendo di mentire, danneggia se stesso e gli altri.  E se mente sapendo di mentire, è complice del disastro lucano. “La val d’Agri – ha dichiarato il nostro statista – è una delle migliori zone d’Italia dal punto di vista alimentare, della sicurezza e della salute”.

Non poteva dire altro, il suo ruolo istituzionale gli impone di minimizzare e di raccontare la realtà a fumetti, per il bene di quel territorio, o magari per amor proprio.  Alla domanda della giornalista l’assessore avrebbe potuto rispondere con argomentazioni da vero politico. Tuttavia, ha preferito fare l’attore di uno spot ridicolo. Ma tant’è. La val d’Agri è “vittima di un danno di immagine”, ha aggiunto Pietrantuono.

Abbiamo finalmente capito che Francesco non legge i giornali e non si informa sulle risultanze delle indagini della magistratura. L’assessore non è nuovo a dichiarazioni, diciamo, stravaganti. Un giorno si è lasciato scappare che “per l’eolico mica è necessario il vento!” Certo, per gli speculatori, il vento è un optional.

E allora caro assessore, se la val d’Agri è vittima di un danno di immagine spero si renda conto che la Basilicata è vittima dei danni provocati da politici come lei.  Se gli impianti eolici non hanno bisogno del vento, probabilmente i lucani per sopravvivere non hanno bisogno di lei, né del suo gladiatore di carta pesta. Se dalle parti di Via Verrastro le caprette fanno ciao e i monti sorridono, dalle nostre parti le persone si ammalano e l’economia va a picco. Non siete stati capaci nemmeno di garantirci l’acqua del rubinetto. Si dimetta lei con tutti i filistei. Non costringete i lucani a vivere nell’ansia del pericolo per altri sei mesi.

Attenzione. È vero che Pietrantuono non ha la coscienza del limite, dei suoi limiti. Tuttavia, assomiglia molto a tanti altri che militano in partiti e movimenti i quali credono di sapere e saper fare senza aver mai saputo e fatto. Purtroppo, la Basilicata è piena di “politici” del calibro dell’assessore all’ambiente. È piena di aspiranti consiglieri e assessori illusi da sé stessi. Si annidano ovunque, nessuna forza politica è immune. Il pericolo è sempre in agguato. Sono frequenti, da queste parti, gli sbagli venuti male. Stiamo vivendo una nuova stagione di apprendisti stregoni.