Reindustrializzazione Sant’Angelo Le Fratte: “Simbolo del flop della Regione Basilicata”

Il sit in di Gioventù Nazionale e Fratelli d'Italia davanti ai cancelli della ex Standartela

Gioventù Nazionale e Fratelli d’Italia Basilicata hanno aderito alla manifestazione nazionale #NOSUPERMARKETITALIA, organizzando un sit in di protesta davanti cancelli Standardtela nella zona industriale di Isca Pantanelle a Sant’Angelo Le Fratte. 

La vicenda della Standardela – spiega il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Rosa- è stata una delle prime delocalizzazioni in Italia. Erano i primi anni 2000 quando la concorrenza sleale e il dumping salariale e fiscale all’interno della UE producevano le prime nefaste conseguenze. Persero il lavoro circa 120 lavoratori lucani. Il Gruppo Zucchi spostò la produzione all’Estero, lasciando in Italia solo la rete commerciale”.

Il progetto di reindustrializzazione del sito di Isca Pantanelle, sbandierato dall’allora governatore De Filippo, è stato l’ennesimo flop, dimostrando già allora l’incapacità della Regione di creare sviluppo. L’assenza di un complessivo piano di industriale della Basilicata ci penalizza nella lotta a trattenere le aziende sul territorio e quello della Standardtela è solo uno dei tanti esempi della nostra Regione.

Siamo qui- ha spiegato Rosa-per dimostrare la nostra vicinanza ai tanti lucani che nel corso degli anni hanno perso il lavoro per politiche sbagliate tese solo a concedere fondi a pioggia, senza la minima tutela per i lavoratori. Siamo qui per denunciare una politica priva di visione che ha fatto scappare i nostri giovani perché senza prospettiva di un lavoro dignitoso nella nostra Terra. Ma siamo qui anche per affermare con forza che lo Stato non può e non deve permettere che l’Italia perda il suo ruolo di potenza industriale perché incapace di mettere un freno al salasso delle delocalizzazioni.

Serve maggiore attenzione per le aziende che coraggiosamente decidono di rimanere in Italia, anche attraverso provvedimenti che prevedano l’obbligo di restituzione di tutti gli aiuti e delle agevolazioni ricevuti dallo Stato italiano per chi delocalizza all’estero. Cosa che per altro avevamo chiesto alla Regione di fare negli anni passati per le aziende che hanno approfittato degli incentivi per costruire cattedrali nel deserto in Basilicata, per poi scappare con il ‘malloppo’.”

Noi giovani lucani – ha spiegato il segretario di Gioventù Nazionale Basilicata, Mario Migliaccio- dobbiamo alzare la voce e dire no alla delocalizzazione delle aziende. Siamo i più danneggiati dall’assenza di politiche di sviluppo. Non possiamo permettere che il nostro futuro venga svenduto per questioni di mercato. Abbiamo deciso di venire qui, ai cancelli della Standardtela in segno di protesta e vicinanza a chi lavorava nell’azienda, che ha deciso di delocalizzare in India lasciando “a piedi” in terra lucana decine di operai dopo anni di lavoro e sacrifici”.

Siamo la generazione Erasmus, è vero- ha aggiunto Migliaccio- ma questo vuol dire solo che abbiamo la possibilità di formarci con esperienze all’estero per poi riportarle in Italia. Sembra, invece, che questa sia solo una scusa per farci emigrare. Decidere di andare via dalla Basilicata dovrebbe essere una libera scelta e non un obbligo per l’impossibilità di poter trovare un lavoro dignitoso.”  

Contro il lavoro che non c’è, contro lo Stato che incentiva le delocalizzazioni, contro la Regione che in 5 anni è riuscita solo a far emigrare i nostri ragazzi, GN, insieme a Fratelli d’Italia Basilicata, vogliono far sentire la propria voce per ricordare i lavoratori ‘vittime’ dei licenziamenti e delle delocalizzazioni e i tanti giovani che per un lavoro dignitoso hanno abbandonato la nostra Basilicata.

Ufficio Stampa Fratelli d’Italia