Aquarius, gli immigrati e la pipì nell’aiuola. Siamo davvero così stupidi? foto

Che senso ha odiarsi per un pezzo di pane, scavalcare come muli ostacoli umani, calpestare la dignità dei simili, mentre gli altri rubano la terra?

Nessuno più ragiona sulle origini delle cose, nessuno va in cima alla montagna per capire le ragioni del fiume, eppure è in quel fiume che beviamo.

Discutiamo del pezzo di pane, ignorando che quel pane viene dalla terra da cui nasce il grano che dà la farina che dà il pane. E se la terra non la ami, non la curi, non la difendi, non ci sarà pane per nessuno. Dovremmo preoccuparci della terra prima che del pane.

E allora che senso ha odiarsi e combattersi per un barcone affollato da esseri umani in cerca di una vita che valga la pena di essere vissuta, se non muoviamo un dito, da secoli, affinché quella barca non salpi? Che senso ha odiarsi per i confini dell’acqua, se non muoviamo un dito, da secoli, affinché in quel porto della disperazione rinasca una vita che valga la pena di essere vissuta?

E allora, che senso ha odiarsi per un pezzo di pane, scavalcare come muli ostacoli umani, calpestare la dignità dei simili, mentre gli altri rubano la terra?

Conversiamo di telefonini di ultima generazione, ignorando che il cobalto necessario a produrli è motivo di schiavitù e sofferenza di migliaia di bambini.

Siamo bravi a discutere del nulla, a odiarci per nulla, ad ucciderci per nulla. Perché forse questa umanità è il nulla.

Siamo bravi a rovesciare i regimi in base alle nostre convenienze. L’Afghanistan, l’Iraq, la Libia, Il Cile, la Siria, la Cecenia e tutti gli altri stati canaglia e nemici dell’Occidente. Nessuno, in nome degli stessi falsi principi di libertà e democrazia, in nome dei diritti umani, muove un dito per rovesciare i regimi corrotti e guerrafondai dell’Africa. Quei regimi che spolpano le ossa dei popoli affamati. Quei regimi che sono amici dei potenti americani, europei, cinesi, francesi, russi, mentre i loro popoli sono “migranti che ci tolgono il lavoro.”

Nel frattempo che diluvia litighiamo sul colore dell’ombrello. Siamo davvero così stupidi?

I nostri governi sono in Africa per garantirci i telefonini e gli altri capricci della nostra società impazzita. L’Africa l’hanno colonizzata, sfruttata, abbandonata nelle sue guerre, tra le macerie e milioni di cadaveri. Guerre che hanno ingrassato i mercanti di morte europei, americani, russi. E noi, noi discutiamo di quella foto che ritrae un ragazzo “negro” che piscia nell’aiuola. E già. Vendere armi fa crescere il Pil, un ragazzo che piscia fa crescere lo sdegno e l’odio.

E noi discutiamo della barca e dei confini dell’acqua. Noi ci accapigliamo, come polli stretti in una gabbia, sulla pacchia dei disperati, ignorando le vere questioni e per questo mai le affrontiamo.

Ci sono diversi modi per risolvere un problema, tranne due: ignorarlo o sostituirlo con un falso. E noi siamo bravi ad ignorare la verità e a falsare la realtà. Siamo bravi a sbagliare le soluzioni per non affrontare il problema.

E così, abituati a bere nel fiume senza conoscerne l’origine e le ragioni, finiremo per morire di sete. E così, ci ammazzeremo come bestie destinate alla sopravvivenza dell’una sull’altra. Peggio di oggi.

Noi, che mai scaliamo la montagna per conoscerne la cima, saremo travolti dalla merda e dal sangue che sputiamo ogni giorno sui nostri fratelli. I Macron e i Salvini uguali sono.

Siamo certi che il problema sia la barca? Siamo certi che il problema è quel ragazzo che piscia nell’aiuola? Guardatevi allo specchio e scoprirete, se ancora avete uno straccio di dignità con cui pulirvi la coscienza, che il problema siamo noi, non loro.