Assunzioni all’ospedale San Carlo: Il gioco delle tre carte del direttore generale

Mobilità bizzarra e concorsi soverchi

Siamo alle solite? Si utilizzano le istituzioni pubbliche per sistemare amici e familiari? Sembrerebbe che ancora una volta l’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza agisca con scarsa trasparenza, in modo del tutto discrezionale e contraddittorio, in materia di assunzione di personale .

Cosa sarebbe successo questa volta? Il San Carlo bandisce, nell’agosto 2017, l’avviso di mobilità per un posto di tecnico di radiologia, pubblicando la relativa graduatoria a distanza di quasi un anno: il 28 maggio 2018. Il 14 maggio 2018, e cioè ancor prima di completare le procedure di mobilità, viene bandito un concorso per la copertura a tempo indeterminato di 7 posti di tecnico di radiologia. Circostanza alquanto bizzarra considerato che il concorso viene bandito nonostante esista una graduatoria di ben 12 idonei per la mobilità. In questa graduatoria il primo classificato sarebbe il fratello del genero del direttore generale del San Carlo, guarda caso l’unico a beneficiare del trasferimento per mobilità volontaria.

Si tratterebbe dell’ennesimo escamotage per beffare la legge. Un gioco da ragazzi: Si fa la mobilità per un posto di tecnico di radiologia per poi bandire un concorso per 7 posti, senza aver, di fatto, utilizzato la graduatoria della mobilità, o meglio dopo averla utilizzata per un unico partecipante, guarda caso un familiare del direttore generale.

E sarebbe un atto tanto più grave ed illegittimo se si considera che il nostro ordinamento, a buona ragione, consideri prioritario il ricorso alla procedura di mobilità di personale proveniente da altre amministrazioni invece dell’utilizzo di graduatorie concorsuali di idonei, seppure ancora valide ed efficaci. Perché? Perché il percorso della mobilità consente l’acquisizione di personale già formato e l’immediata operatività del personale.

In un contesto legislativo generale caratterizzato da un particolare favore riservato all’istituto della mobilità quale strumento per conseguire una più efficiente distribuzione organizzativa delle risorse umane nell’ambito della pubblica amministrazione, con significativi riflessi sul contenimento della spesa pubblica, appare oltremodo irragionevole la scelta di bandire un nuovo concorso in presenza di una valida graduatoria di idonei interessati alla mobilità volontaria.