Ferrovia Matera: “Di Maio adesso mantenga gli impegni”

Carmine Vaccaro segretario della Uil Basilicata racconta il dopo dichiarazioni del ministro al congresso nazionale della Uil

Al Ministro Di Maio ho regalato la spilletta con il logo Matera 2019, gli ho stretto la mano e gli ho detto: adesso devi mantenere gli impegni a partire dalla ferrovia…”: così Carmine Vaccaro segretario regionale della Uil racconta il dopo dichiarazioni di Di Maio al congresso nazionale della Uil.

Matera a capitale della cultura per il 2019 – aggiunge – rappresenta un’opportunità unica per superare lo scetticismo e il senso d’inferiorità secolari che hanno rallentato lo sviluppo del Sud Italia, basandosi su alcune parole chiave come passione, cura, frugalità, ruralità, riuso, silenzio e lentezza. In un contesto economico difficile, caratterizzato da un’elevata disoccupazione giovanile, dalla crisi di settori produttivi locali tradizionalmente importanti come quello dell’arredamento. La candidatura è riuscita a generare un sentimento non scontato di riscatto, di orgoglio, di voglia di mettersi in gioco e una crescente consapevolezza che la cultura rappresenta la vera opportunità per disegnare un modello sostenibile di sviluppo socio-economico.

Il Dossier – continua – delinea il disegno strategico che sottende alla felice intuizione di Matera 2019, un progetto speciale che tratteggia il futuro dei nostri luoghi e delle nostre comunità a partire dalle radici originali del passato, denso di significati e suggestioni. Un futuro ambizioso, che intende portare Matera, la Basilicata e il Sud d’Italia all’attenzione e dentro il dibattito europeo come laboratori in cui sperimentare e innovare temi e valori cruciali per affrontare le grandi sfide continentali. La cultura come driver di sviluppo. Sta tutta nel programma culturale del Dossier e nel programma di investimenti pubblici previsti la coerenza e la credibilità del processo di rilancio dello sviluppo di un territorio più ampio di quello urbano della città di Matera”.

Per Vaccaro “il percorso verso il 2019 avrebbe dovuto essere realizzato attraverso la costruzione di una grande capacità aggregativa delle varie istituzioni (imprese leader, imprese dell’indotto, istituzioni pubbliche, università, enti di ricerca, forze sindacali, associazioni di categoria), in un rapporto di mutua collaborazione con le istituzioni sovra locali, per contribuire alla crescita di un territorio, creando le condizioni per qualificare e potenziare la rete dei servizi offerti alle imprese nel settore delle infrastrutture materiali e immateriali, della logistica, della commercializzazione, dell’export e della formazione del capitale umano. Oggi più che mai la produzione di cultura, la propensione alla qualità e al bello devono incrociare la sostenibilità, l’innovazione, tecnologica, dei processi, dei prodotti, ma ancor più delle relazioni sociali, la ricerca e la nuova dimensione dell’economia circolare per generare effetti sull’occupazione qualificata”.

Il segretario della Uil insiste: “il progetto di Matera ha una peculiarità strategica determinante: come scritto nel Dossier, la geografia della candidatura è multilivello, riguarda sì la città, ma riguarda l’intera Basilicata. Uno slittamento tra passato e presente è, di fatto, diventato un brand che affascina”.