Ora o mai più. Spunti per un dibattito sullo sviluppo della Basilicata in vista delle prossime elezioni d’autunno foto

Pietro De Sarlo e Michele Finizio lanciano le basi per una discussione sul programma di Governo regionale

  • Ricostruire la coerenza tra vocazioni territoriali e investimenti produttivi. Valorizzare sentieri di sviluppo in base alle vocazioni territoriali. Occorre avere chiare le compatibilità. Ormai è dimostrato che le estrazioni petrolifere distruggono ogni possibilità dello sviluppo di agricoltura e turismo. L’agricoltura e l’allevamento e il turismo hanno bisogno di reputazione. Il solo sospetto di coltivazioni nei pressi di insediamenti inquinanti vanifica le possibilità di commercializzazione dei prodotti e azzera il valore degli investimenti fatti. Il bilancio del settore petrolifero in termini occupazionali in Val D’Agri è drammatico. Nel corso degli ultimi 20 anni sono state chiuse 7.000 aziende agricole e sono stati abbandonati 25.000 ettari di terreno in quella che avrebbe potuto essere la Val di Non A dimostrazione di questo occorre considerare che negli ultimi 20 anni i trenta comuni del Programma Operativo Val D’Agri hanno perso il 20% della popolazione, di gran lunga sopra la media lucana. Per ottenere questi risultati i governi lucani hanno sperperato centinaia di milioni di euro. Un vero scandalo.
  • Favorire la delocalizzazione dei settori amministrativi e di contatto alla clientela delle aziende, nei comuni montani della Basilicata realizzando finalmente la banda larga e individuando le location dove realizzare nuclei produttivi per gruppi di comuni prossimi territorialmente in modo da vitalizzare le economie dei piccoli centri. La tecnologia, smart working, oggi consente questi insediamenti. Con un’adeguata proposizione di valore utilizzando gli attuali incentivi per l’occupazione giovanile si possono convincere molti produttori di servizi a delocalizzare.
  • Realizzare il piano di infrastrutture utilizzando i fondi europei e coinvolgendo gli investitori e le istituzioni private nella loro realizzazione. Sappiamo che in Italia e in Europa c’è un eccesso di liquidità e una spasmodica attenzione nella ricerca di investimenti in economia reale che non riesce a trovare sbocchi nel nostro Paese a causa della mancanza di una cornice normativa affidabile e di progetti seri che danno certezza di tempi di realizzazione. Le infrastrutture indispensabili alla Basilicata quotano circa 15 miliardi, una cifra recuperabile attraverso l’impiego di Fondi Europei inutilizzati e di un contributo nazionale per un totale di circa 5 miliardi, il rimanente può essere reperito per metà da investimenti privati e per l’altra metà da finanziamenti bancari. Evitando giochi di prestigio finanziari, quali i derivati, che hanno affascinato qualche governatore e danneggiato i lucani.
  • Armonizzare le misure di contrasto alla povertà con le misure per l’occupazione delle persone svantaggiate, integrandole con un rinnovato sistema di welfare sociale. Il campo del welfare sociale è ad alta intensità di lavoro. Ciò consente di ottenere, a costo quasi zero, risultati immediati sul fronte dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, espulse dal mercato del lavoro, beneficiari del reddito minimo e in situazione di povertà. Nel contempo consente di ottenere risultati immediati sul fronte della risposta alla domanda di servizi socio-assistenziali, socio educativi e socio sanitari dei cittadini lucani. Tutto questo nel quadro di un nuovo approccio alla programmazione delle politiche di welfare sociale e sanitario. Un welfare che sia funzione dello sviluppo, quindi investimento, piuttosto che funzione delle disgrazie. Un welfare che aggredisca alle origini alcuni importanti fattori che scatenano i processi di povertà.
  • Creare le delivery unit per la realizzazione dei piani. Di buone intenzioni sono lastricate le vie dell’inferno. Ogni processo di trasformazione trova giorno per giorno piccoli e grandi ostacoli e inciampi. Sulla scorta dell’esperienza fatta sia in Italia (Poste) sia all’estero (Sanità in Inghilterra) la delivery unit è un’unità di progetto indispensabile e dedicata a rimuovere ostacoli, battere il tempo e mettere in atto le azioni correttive per realizzare il piano. Costituisce l’unità strategica sia per progettare nei dettagli i piani sia per realizzarli.(continua nella pagina seguente)