Regionali 2018: “La vedo nera. M5S esca dall’ambiguità”
"Il Movimento chiarisca se prende in considerazione o meno la proposta dell'esponente lucano della Lega di trasformare il Patto governativo in una alleanza politica in Basilicata"
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Ho letto l’ottimo articolo di Michele Finizio su “Il M5S, la Lega e la Basilicata” condividendolo per intero e trovando conferma della sua analisi nei recenti dispacci di Tonio Boccia e dell’ex Sindaco di Melfi Giuseppe Brescia e dal lato opposto del neo senatore Pasquale Pepe, pertanto vorrei intervenire aggiungendo qualche semplice considerazione .
Premetto che, insieme al piccolo gruppo di Unità Popolare, mettendo da parte alcune valutazioni critiche ho fatto campagna elettorale attiva per il Movimento 5 Stelle dando un piccolo contributo all’inaspettato grande successo dei grillini in Basilicata con il loro 12 % in più rispetto al dato nazionale .
Registrando il massiccio voto dei metalmeccanici di Melfi e dei braccianti forestali ( che in un tentativo di recupero ha indotto Pittella, dopo 17 anni ed alla quasi insaputa dei sindacati, a varare le agognate 151 giornate ) valuto questo risultato come un voto non di semplice protesta ma di radicale cambiamento . E ritengo che da questo bisogna partire per ogni ragionamento di prospettiva .
Certo, questi voti non stanno in una botte di ferro ed è molto difficile confermarli tutti, ma la paura dell’attuale assetto di potere ( corrotto, clientelare, petrolifero, eolico ed assistenziale ) di essere mandato a casa è veramente grande da indurre Boccia ad invocare l’accordo con quel che resta di Forza Italia ed il PD a chiamare alla mobilitazione anche anziani amministratori che erano stati dimenticati come Giuseppe Brescia, che ora invoca “un nuovo programma di rilancio” e “nuovi progetti” contro le attuali disfunzioni ed inefficienze come se queste non fossero state causate dal centrosinistra e principalmente dal suo partito .
Si stanno organizzando per bene per resistere, nonostante lo sfascio organizzativo e di credibilità del PD ( a cui Liberi ed Uguali andrà a fare da stampella e copertura ), metteranno in moto alcune migliaia di galoppini e di false promesse, più milioni e milioni di Euro .
Contro questo ci vorranno chiarezza e passione . Una grandissima passione fatta di partecipazione e di scontro democratico che solo i giovani possono interpretare e mettere in atto .
E’ possibile far vincere il cambiamento ma sarà molto difficile. Per dirla con un bello episodio raccontato da Leonardo Sciascia che riporta: verso il 1922, chiesero a un contadino completamente cieco: « Compa’, ma voi questo fascismo come lo vedete ? » E lui rispose: « Cu tutto che sugnu orbo, la vio nivura », anche io la vedo nera.
Per fare chiarezza il M5S deve rispondere all’esponente lucano della Lega se prende in considerazione o meno la sua proposta di trasformare il Patto governativo in una alleanza politica in Basilicata e questo lo deve fare al più presto. Non è possibile rimanere nell’ambiguità perché non sarebbe onesto e mina la credibilità e lo stesso consenso .
Il Movimento 5 Stelle è contrario alle coalizioni ma potrebbe sciaguratamente prendere in considerazione un accordo elettorale di desistenza ( di bertinottiana memoria ) con la Lega lucana .
Michele Finizio ha ragione a dire che l’eventualità di un accordo del genere sarebbe veramente disastroso e sarebbe il contrario della chiarezza che viene invocata da più parti e giustamente propone Alleanze con le “minoranze vitali” con cui costruire il cambiamento, evitando una frammentazione del voto di “gruppi alternativi” che farebbe solo il gioco del Partito Democratico .
Io appartengo ad un gruppo alternativo e ritengo che, insieme ad altri, facciamo parte di questa minoranza vitale che nel passato ha commesso tanti errori di valutazione ma è rimasta specchiata ed attiva e che oggi deve evitare di fare la testimonianza ideologica, sottraendosi al rischio ed alla partecipazione al cambiamento .
Come Unità Popolare rinunciamo alla partecipazione autonoma alle elezioni regionali, invitiamo gli altri a fare altrettanto ed a non sottrarre nemmeno l’ 1% al M5S che dovrà aprire la sua compagine non al sotto ceto politico della sinistra alternativa ma a candidati conosciuti impegnati nel sociale, avviando presto quel “confronto serio e politicamente produttivo” che è necessario per il programma vero e condiviso del cambiamento.
Vito Fernando Rosa