Pulizie ospedale di Potenza: “Spending review sulla pelle dei lavoratori”

Per la Fisascat Cisl dopo il tavolo di oggi: "Resta il nodo del taglio al monte ore del 30 per cento"

Incontro interlocutorio oggi in Regione sul cambio di appalto del servizio di pulizie e ausiliariato all’Azienda ospedaliera San Carlo. Al tavolo non si è registrato alcun avanzamento significativo e tutto è rimandato a lunedì prossimo quando si dovrebbe tenere una nuova riunione tecnica. Per la Fisascat Cisl resta il nodo del taglio al monte ore del 30 per cento; una decurtazione inaccettabile per il sindacato in quanto significherebbe una riduzione significativa del salario per circa 200 lavoratori con effetti negativi anche sulla qualità dei servizi.

Durissimo il commento della segretaria Aurora Blanca che accusa Regione e AOR San Carlo di “aver omesso nel bando di gara il dato sul monte ore minimo da garantire assicurando di fatto alle imprese mani libere sull’organizzazione dei servizi. Ancora una volta il governo regionale dimostra di fare più gli interessi delle imprese che quello dei lavoratori e degli utenti del servizio sanitario regionale”.

Per la sindacalista “è inconcepibile che la stazione appaltante non sia a conoscenza del fabbisogno orario dei servizi, dopo aver pagato per anni le relative fatture, e che la Regione, davanti a un errore oggettivo, ora deleghi ad altri la risoluzione della vertenza, evidenziando una preoccupante incapacità politica e un atteggiamento a dir poco pilatesco.

Alla luce di questa e di altre vertenze che stanno interessando il settore degli appalti esternalizzati – continua la sindacalista – ci domandiamo in cosa consista concretamente il tanto sbandierato criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa se il risultato è un taglio selvaggio dei salari e della qualità dei servizi e a cosa serva la clausola sociale, prevista dai contratti nazionali e finanche da una legge regionale, se si tagliano le ore e i salari di lavoratori part time a meno di 18 ore settimanali. Ancora una volta – conclude Blanca – siamo costretti a registrare un modo di fare politica che crea bisogni invece di soddisfarli”.