Voto a maggio: “Franconi persona più adatta a portare a termine piano diabolico del Pd”

Altra Basilicata: "La decisione di spostare le elezioni è un vero e proprio abominio"

E’ chiaro che non poteva trovarsi persona più adatta per perseguire e portare a termine il piano diabolico del Partito Democratico lucano di spostare le elezioni regionali a Maggio 2019. Un tecnico senza alcun legame con il mondo politico locale, senza alcun contatto con questa terra, un tecnico direttamente scelto da Pittella e che deve rispondere solamente a lui.

Ma dietro la Franconi si muovono ben altri personaggi che hanno nomi e cognomi precisi e rappresentano la politica lucana da anni. Il capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale (Vito Giuzio), il consigliere del PSI (Bochicchio), il consigliere in quota Pittella (Soranno) e i maghi dell’equilibrismo lucano (Pace e Mollica). Tutti colpevoli di attentato alla democrazia e di lesa maestà del popolo lucano. Tutti colpevoli di essere più interessati al proprio personale tornaconto, alla loro poltrona, alle logiche becere di una politica senza pudore, piuttosto che al bene della Lucania.

La decisione di spostare le elezioni a maggio 2019 è un vero e proprio abominio che Altra Basilicata condanna con forza. Siamo al cospetto di una violazione delle regole democratiche, di un atto di insensata arroganza, ma anche di una decisione criticabile per le conseguenze che si avranno a livello pratico in molti comuni lucani. In tanti comuni, infatti, il 26 maggio del 2019 i cittadini si troveranno con molta probabilità a dover votare per il rinnovo del consiglio comunale, per le elezioni regionali e per le europee. Una confusione totale che porterà solamente a una dispersione di voti e renderà la vita dell’elettore molto complicata. Un esempio concreto di quanto sia assurda la decisione presa dalla maggioranza di governo e di quanto sia indispensabile che sia il Governo, sia le forze politiche locali si muovano per evitare questo scenario.

Come Altra Basilicata riteniamo che la Giunta regionale e lo stesso consiglio regionale sono ormai illegittimi e non hanno ragioni di continuare a rimanere in piedi. Riteniamo che per coerenza tutti i consiglieri regionali debbano rassegnare immediatamente le dimissioni per coerenza con quanto si va affermando sui giornali e nelle piazze, ma anche per lanciare al Ministro dell’Interno un messaggio diretto e inequivocabile. Dimettersi per non essere complici di questo sistema e di questa decisione antidemocratica.

Non è più il tempo dei proclami e delle sfilate sotto la sede della Regione, è il tempo di azioni vere, concrete, forti che arrivino a farsi sentire anche nei Palazzo romani. Senza atti concreti e di vera rottura  si continua ad essere complici. Senza dimissioni di massa e subito si rischia di passare per ipocriti pronti a puntare il dito contro gli altri ma non altrettanto pronti a lasciare la poltrona.

Dimissioni subito per rispondere con forza all’arroganza del potere e per dare voce ai lucani che non accettano più di essere schiavi di questo regime. Dimissioni subito di tutti i consiglieri regionali per ristabilire il senso delle istituzioni in una Regione che ormai ha perso il senso del pudore e della decenza.