Voto a maggio: “Scelta grave, viola le regole più elementari dell’agire politico”

Romaniello: "Pd e maggioranza sostengono una giunta il cui Presidente è stato sospeso dalle sue funzioni"

In occasione dell’incontro convocato dalla Presidente facente funzioni Franconi con i gruppi consiliari avevamo registrato una disponibilità all’ascolto delle ragioni rappresentate dalle forze politiche di opposizione, relative alla opportunità/necessità di svolgere le elezioni il 20 gennaio 2019, considerato che le osservazioni di carattere tecnico-giuridico rappresentate dai “Consiglieri-avvocato” della maggioranza sulla necessità di abbinare le elezioni regionali alle europee sono interpretabili, tant’è che la stessa Regione Abruzzo ha indetto le elezioni regionali in una data non coincidente con le elezioni europee.

Abbiamo, in tale occasione, condiviso la posizione espressa dal Presidente del Consiglio regionale, che sulla base della Legge elettorale deve essere “sentito” dal Presidente della Giunta in relazione alla indizione delle elezioni, il quale con altrettante valide argomentazioni di carattere giuridico, ha indicato come data per lo svolgimento delle elezioni quella del 20 gennaio 2019.

Dopo la presa di posizione dei capigruppo della maggioranza, i quali hanno ribadito quanto già deciso in una riunione politica delle forze di maggioranza, ci siamo dovuti ricredere sulla finalità della riunione convocata dalla Franconi, che a questo punto, dobbiamo credere, sia stata solo una mera formalità.

Infatti nella giornata di ieri la Presidente ha emanato il decreto di indizione delle elezioni indicando come data quella del 26 maggio 2019. Una scelta solo ed esclusivamente di carattere politico, in linea con quanto scientemente deciso nei mesi scorsi di rinviare le elezioni il più possibile. In base a quanto previsto dalla legge nazionale, le elezioni si potevano indire tranquillamente già nel mese di settembre, indicando come data possibile al massimo quella del 16 dicembre 2018.

Un comportamento politico da parte del PD e della maggioranza che sostiene una giunta il cui Presidente è stato sospeso dalle sue funzioni, lesivo del diritto dei cittadini ad esprimere il proprio voto e ad avere un governo regionale nel pieno delle sue funzioni, capace di prospettare un futuro diverso alla nostra Basilicata, cosa non possibile fino alla data delle elezioni in quanto il Consiglio regionale, nei fatti, non può svolgere alcuna funzione legislativa e di controllo sull’attività dell’esecutivo regionale.

Abbiamo condiviso con il nostro coordinatore nazionale di MDP-Liberi e Uguali, Roberto Speranza, la necessità di attivare ogni utile iniziativa finalizzata ad indire le elezioni quanto prima. Non fugge a nessuno che se si voleva realizzare una interlocuzione sul principio della leale collaborazione tra istituzioni lo si sarebbe potuto fare non con lettera del 14 novembre, cioè sette giorni prima della data ultima per indire le elezioni il 20 gennaio 2019. Pertanto, quanto dichiarato dalla Presidente è il solo tentativo di dare dignità ad una scelta che viola le regole più elementari dell’agire politico.

Giannino Romaniello, consigliere regionale Gruppo misto Basilicata