No a Masseria La Rocca, Mattia (M5S): “Smascherato il doppio gioco della giunta Pittella”

"Consiglio dei ministri e ministri Di Maio e Costa hanno deciso di non autorizzare la proroga del permesso di ricerca perchè mancava la Via con cui si sarebbero dovuti valutare i rischi ambientali"

Questa mattina, il Consiglio dei ministri ha respinto la richiesta di proroga al permesso di ricerca petrolifera Masseria La Rocca-Montegrosso ricadente nell’area Brindisi Montagna-comune di Potenza.

L’importantissimo risultato è stato raggiunto grazie all’impegno del vice presidente del Consiglio dei ministri Luigi Di Maio e del ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Il permesso è stato respinto perchè mancava la Via (Valutazione di impatto ambientale).

La procedura di Via non era stata attivata, perchè la Regione Basilicata, nel 2009, a seguito di una determina dirigenziale, aveva escluso la necessità che la Via venisse prodotta.

In pratica, la Regione Basilicata, pur facendo propaganda, attraverso atti e dichiarazioni in cui diceva che l’autorizzazione non dovesse essere concessa, riteneva che il progetto di ricerca non fosse in contrasto con le norme vigenti in tema di tutela dell’ambiente e salvaguardia del territorio.
Motivo per cui, le delibere di Giunta regionale successive (politiche e non tecniche), non apportando motivazioni aggiuntive di carattere tecnico, erano sempre inefficaci e in contrasto con la determina dirigenziale della Regione stessa del 2009, creando di fatto i presupposti per dar ragione alla compagnia petrolifera a seguito delle pronunce di Tar e Consiglio di Stato.

A dipanare il contenzioso, è stata la determinazione e la scelta del Consiglio dei ministri e dei ministri Di Maio e Costa, che hanno deciso di non autorizzare la proroga del permesso di ricerca perchè mancava la Via con cui si sarebbero dovuti valutare i rischi ambientali.

Si tratta di un primo atto, tra i tanti che ci saranno, che servirà ad affrontare l’emergenza petrolio in Basilicata, così come è stato assicurato ai lucani dal M5S in campagna elettorale e dal vice presidente del Consiglio Di Maio, quando il 7 ottobre scorso ha tenuto un comizio a Potenza.

Dopo decenni di devastazioni autorizzate e consentite dalla Regione Basilicata, dai governi nazionali di centrosinistra e centrodestra, con il M5S al governo, i territori e i cittadini verranno salvaguardati.

Con il M5S, i cittadini sanno che verrà sempre tutelato il bene comune e le multinazionali delle trivelle non potranno più agire indisturbate con la complicità delle istituzioni pubbliche, dei Pittella e dei De Filippo di turno.
La Regione Basilicata, che finora è stata in mano al PD, non potrà più fare i doppi giochi propagandistici, come in questo caso, in cui, da un lato aveva autorizzato il permesso di ricerca petrolifera, senza richiedere la Via (Valutazione di impatto ambientale), e dall’altro presentava e annunciava ricorsi farlocchi al Tar, al Consiglio di Stato e alla Corte costituzionale.

Con il M5S al governo della Regione tutto questo non accadrà più e i cittadini potranno stare tranquilli”.

Antonio Mattia, candidato presidente alla Regione Basilicata del M5S