Richiedenti asilo con permesso umanitario: continua l’accoglienza nei Cas lucani

Il presidente del coordinamento Politiche Migranti, Simonetti : "Regione Basilicata continuerà a combattere la fabbrica della clandestinità”

A Roma si valutano gli effetti negativi delle nuove norme su permessi di soggiorno per motivi umanitari e sulla seconda accoglienza negli Sprar, tenendo conto delle richieste dell’Anci e delle Regioni, non ultima quella avanzata nei giorni scorsi, alla Conferenza Stato/Regioni, dalla Basilicata”. Lo ha affermato il presidente del coordinamento Politiche Migranti della Regione Basilicata, Pietro Simonetti. “Intanto – ha aggiunto – il Parlamento europeo ha votato un documento che chiede alla Commissione di adottare una norma europea per il riconoscimento della protezione umanitaria nel Paesi che aderisco alla Ue.

Si tratta di una decisione importante nell’ambito della regolamentazione dei flussi migratori dopo quella dell’Onu firmata in Marocco. Nei Cas Lucani nel frattempo – ha proseguito Simonetti – continua l’accoglienza dei possessori di permesso umanitario con le modalità indicate dalle Prefetture  e comunicate da giorni ai gestori. La mobilitazione in corso da settimane, che vede schierati Comuni, Regioni, organizzazioni sindacali, culturali e del volontariato ha permesso di evidenziare gli esiti negativi delle nuove norme, in particolare per i nuclei familiari, le donne e gli uomini usciti dal circuito delle “tratte” e per gli altri “vulnerabili” ed evitare le espulsioni dai Cas in pieno inverno”.

Simonetti ha detto inoltre che  “la Regione Basilicata, a partire dalla prossima riunione di lunedì a livello ministeriale, continuerà nel lavoro per evitare gli effetti della fabbrica della clandestinità del caporalato e dell’intervento della criminalità organizzata su circa 40.000 migranti in Italia e 600 in Basilicata su 1750 attualmente in accoglienza nei Cas, Sprar e centri per minori