Elezioni regionali. Si respira brutta aria

E’ un gioco al massacro, un “si salvi chi può” sulla via della disfatta. Ognuno fa per sé con l’obiettivo di un posto in Consiglio. Il resto non conta, il popolo può attendere

A pochi giorni dalla presentazione delle liste, il panorama elettorale lucano appare confuso e opaco.

Il Centro sinistra si presenta in formato spezzatino. Da un lato Piero Lacorazza e compagni che, fallito il tentativo di accordo con LeU, sembrano determinati a presentarsi con un vestito ben distinto dal Pd di Pittella. Dall’altro Marcello Pittella che si ricandida a dispetto di Lacorazza e altri. Dall’altro lato ancora, Carmen Lasorella ormai quasi certa candidata per LeU. In mezzo i Nicola Valluzzi di turno che, vista la mala parata nel Pd, strizzano l’occhio al centro destra.

E’ un gioco al massacro, un “si salvi chi può” sulla via della disfatta. Ognuno fa per sé con l’obiettivo di un posto in Consiglio. Il resto non conta, il popolo, può attendere.

Il Centrodestra si contende il primato della confusione. Il candidato Presidente scelto ma non ancora ufficializzato da Arcore, il gen. Vito Bardi, crea problemi gastrici al territorio. Molti esponenti della destra locale ritengono che sia una figura debole. Insomma, il fronte Centro destra non sarebbe in grado di completare la lista del Presidente, mentre Forza Italia annaspa cercando candidati vecchi volponi, con qualche affaccio sulla società civile ma con scarsi risultati.

Le forze “alleate” minori mostrano un certo nervosismo per la paralisi creata dai forzisti e alcuni non escludono che, persistendo l’insistenza sulla candidatura del Generale, si possano intraprendere strade alternative dell’ultima ora. Quali strade? Abbandonare il centro destra e aggiungere altri bocconcini allo spezzatino oppure passare su fronti opposti. La Lega lucana, commissariata dal solito uomo del nord, continua a litigare come in un condominio di Forcella. Intanto scalpita, probabilmente per alzare il prezzo, mentre diventa sempre più attraente per i soliti saltatori di quaglia di destra e di sinistra. La Lega lucana si è ormai trasformata in un porto della speranza per politicanti di tutti i colori: neri, bianchi e rossi, alla disperata ricerca di una collocazione ovunque sia purché sia.

Sia nel centro destra che nel centro sinistra ormai l’aria è irrespirabile e i tradimenti sono all’ordine del giorno.

Intanto personaggi come Gaetano Fierro, cimelio della vecchia politica che ha dato un notevole contributo allo sfascio di questa regione, si riaffaccia alla finestra e prova a mettere in campo un blocco centrista. Da quelle parti gonfiano il petto altri personaggi scarsamente raccomandabili.

In tutto questo circo equestre di domatori,  giocolieri e saltimbanchi, sono scomparsi persino gli spettatori.

Un panorama desolante, diremmo offensivo per i lucani i quali vorrebbero conoscere in tempo utile programmi e candidati. Al contrario sono costretti a subire il silenzio intrigante e inquietante che rumoreggia nei sottoscala del potere.

Questo è il bollettino odierno della situazione. Destinato probabilmente a cambiare già domani. Perché la frenesia del potere muove verso sentieri sempre più imprevedibili. Il potere non solo dà alla testa ma anche alle gambe.

Però non tutto è oscuro e inafferrabile. Per onestà intellettuale dobbiamo ammettere che un campo di chiarezza esiste. Quello del M5S. I Pentastellati hanno i candidati, hanno il candidato presidente, hanno un programma. Continuano imperterriti nella loro corsa solitaria verso le elezioni, incontrando gente, diffondendo proposte, raccogliendo suggerimenti. Insomma, il M5S lucano è l’unica cosa politica ed elettorale che si vede ad occhio nudo, senza inciuci oscuri, da ormai 5 mesi. Giocano in campo aperto e non usano buchi di serratura. Giocano a carte scoperte e proprio per questo sono bersaglio facile dei bari della politica. Possiamo criticarli, non condividere le loro scelte, ma dobbiamo ammettere che sono gli unici ad avere interpretato correttamente il senso di una campagna elettorale rispettosa dei cittadini elettori.

Se si vuole evitare, il prossimo 24 marzo, la vittoria dei Cinquestelle, le altre forze politiche in campo non devono fare altro che mettere al centro del tempo che rimane gli interessi della Basilicata. Informarci immediatamente sui programmi, fornirci immediatamente nomi e persone presentabili, capaci, non compromesse con il vecchio sistema di potere di destra e di sinistra, affidabili. E’ possibile? Forse abbiamo bevuto. Alla salute!