In Basilicata 23 bombe ecologiche. Pericolose per la salute, Corte Ue condanna l’Italia foto

Accertata la violazione della direttiva europea

Sono 42 le discariche del Sud Italia che dovevano essere chiuse perchè pericolose per la salute. Di queste solo sette risultano attualmente a norma perchè sanate entro il 2015. Delle 42 discariche, 23 sono in Basilicata, e soltanto tre risultano essere state bonificate entro i termini previsti.

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea oggi ha emesso la sentenza con cui ha accertato la violazione da parte dell’Italia della direttiva europea sulle discariche. A darne notizia è l’eurodeputata del M5S Rosa D’Amato.

“Oggi -afferma D’Amato- la Corte di giustizia dell’Unione europea ha certificato il fallimento dei governi Pd, a livello nazionale e regionale: di 42 discariche pericolose per la salute dei cittadini di Basilicata, Puglia, Abruzzo e Campania (oltre a 2 del Friuli), che dovevano essere chiuse o messe a norma entro il 2015, non sono riusciti a sanarne neppure una entro i termini.

Di queste 42 discariche pericolose, aggiunge la parlamentare europea “solo 7 risultano finalmente a norma, ma i lavori sono stati fatti in ritardo rispetto alle scadenze concordate con Bruxelles. E dire che di tempo ne hanno avuto, visto che già nel 2012 la Commissione europea li aveva diffidati, chiedendo di porre immediato rimedio. Non lo hanno fatto e oggi, con la sentenza della Corte, al danno rischiamo con ogni probabilità di pagare di tasca nostra la beffa: già, perché adesso Bruxelles o la stessa Corte potranno elevare delle pesanti multe a carico dell’Italia”.

“Questa direttiva è stata introdotta nel 1999 e prevede una serie di misure volte a ridurre l’impatto delle discariche sull’ambiente e sulla salute dei cittadini – continua D’Amato – So che il ministro dell’Ambiente Costa farà tutto il possibile per limitare i danni e per porre rimedio a questo ennesimo fardello lasciatoci dalla vecchia politca e, in tempi più recenti, da Renzi e soci, da Pittella a De Luca. Noi sul territorio continueremo a vigilare su queste bombe ecologiche, perché siano chiuse o messe a norma una volta per tutte”.

Ecco l’elenco delle discariche lucane sotto accusa (in grassetto quelle sanate dopo il 2015):

1) Avigliano (Loc. Serre Le Brecce);

2) Ferrandina (Loc. Venita);

3) Genzano di Lucania (Loc. Matinella);

4) Latronico (Loc. Torre);

5) Lauria (Loc. Carpineto);

6) Maratea (Loc. Montescuro);

7) Moliterno (Loc. Tempa La Guarella);

8) Potenza (Loc. Montegrosso-Pallareta: discarica la cui chiusura era prevista per il mese di settembre 2016);

9) Potenza (Loc. Montegrosso-Pallareta), discarica dichiarata come mai utilizzata;

10) Rapolla (Loc. Albero in Piano);

11) Roccanova (Loc. Serre);

12) Sant’Angelo Le Fratte (Loc. Farisi); Basilicata

13) Atella (Loc. Cafaro); Basilicata

14) Corleto Perticara (Loc. Tempa Masone);

15) Marsico Nuovo (Loc. Galaino);

16) Matera (Loc. La Martella);

17) Pescopagano (Loc. Domacchia);

18) Rionero in Volture (Loc. Ventaruolo);

19) Salandra (Loc. Piano del Governo);

20) San Mauro Forte (Loc. Priati);

21) Senise (Loc. Palomabara);

22) Tito (Loc. Aia dei Monaci);

23) Tito (Loc. Valle del Forno);