Hanno le natiche al posto della faccia

Pierino Quinto, indagato, arrestato e scarcerato, rientra all’Asm dalla porta principale. Tanto per far capire che a comandare è sempre Pittella

L’avviso è pubblicato il 20 febbraio, scadenza sette giorni dopo. Niente di che, necessaria scocciatura burocratica. Tanto si sa che la domanda la presenterà solo lui Pierino Quinto. Già direttore generale dell’Asm, già indagato e arrestato nell’ambito dell’inchiesta sui presunti concorsi truccati in Sanità, insieme all’ex presidente Marcello Pittella e ad altri dirigenti sparsi tra aziende ospedaliere e aziende sanitarie.

Fatti non avvenuti un secolo fa ma ancora vivi nella cronaca e nella memoria dei lucani. Fatti di questa estate. Ma è lui, Pierino, ad avere i requisiti per dirigere l’Unità Operativa Complessa Attività amministrative distrettuali. E’ lui, proprio lui e nessun altro. Come se nulla fosse accaduto, come se i reati gravi di cui è accusato non avessero nulla a che fare con la sua posizione all’interno dell’Azienda sanitaria.

Eppure ricordavamo che nella pubblica amministrazione ci fossero delle regole e dei protocolli disciplinari.

Dobbiamo dedurre che Quinto, al momento del suo arresto, sia stato oggetto di sospensione obbligatoria e dobbiamo dedurre alla luce di alcune sentenze del Consiglio di Stato che oggi l’Azienda Sanitaria di Matera avrebbe la possibilità, dopo la scarcerazione, di ricorrere alla sospensione cosiddetta facoltativa.

Facoltà, a quanto pare, ignorata. E questo fa male, molto male. Un messaggio devastante che, a prescindere dalla vicenda penale, diffonde un sentimento di sconforto e di impotenza nei cittadini e soprattutto nei giovani lucani. Il “malaffare”, vero o presunto, paga più della correttezza.

Buon senso, educazione e rispetto presi a calcio come un barattolo di latta sull’asfalto. Il nuovo direttore generale dell’Asm, nominato in circostanze normative ancora da chiarire, ha mostrato il vero volto di un cambiamento gattopardesco. E l’ex direttore Quinto avrebbe fatto bene a godersi un periodo sabbatico tanto per non creare imbarazzo ai lucani, i quali anche in questa circostanza sono stati trattati a pesci in faccia.

La delibera di conferimento dell’incarico a Quinto