I cento anni di Save the Children in un libro a Matera

L’evento si terrà venerdì 21 giugno alle 18,30 nell’Aula Magna dell’UniBas

Si intitola “I figli dei nemici. Englantyne Jebb. Storia della rivoluzionaria che fondò Save the Children” il libro di Raffaela Milano edito da Rizzoli e pubblicato in occasione del centenario dell’organismo che lotta a sostegno dei bambini.

La presentazione del libro, voluta fortemente dal gruppo volontari di Save the Children di Potenza, è organizzata dal Circolo culturale Gocce d’Autore di Potenza in collaborazione con l’associazione studentesca Dicemus di Matera e si avvale del patrocinio morale dell’Università degli Studi della Basilicata e della Fondazione Matera-Basilicata 2019.

L’evento si terrà venerdì 21 giugno alle 18,30 nell’Aula Magna dell’UniBas a Matera, in via Lanera. Porterà i saluti Arcangela Laino, volontaria Save the Children, interverranno Rossella Forenza, psicologo applicato ad orientamento psicofisiologico clinico e la scrittrice Raffaela Milano, direttore programmi Italia Europa di Save the Childre. Dialogherà con l’autrice la giornalista Eva Bonitatibus.

L’opera ripercorre la storia della sua fondatrice in una ricostruzione puntuale che si avvale di lettere, diari e documenti inediti. Nel 1919 in Europa si muore di fame. La guerra è finita, ma il blocco degli aiuti alimentari imposto dai vincitori ai Paesi dell’Europa centrale prosegue. Solo in Germania si contano settecentomila morti per denutrizione, e ovviamente i bambini sono i più colpiti. “Non posso avere nemici che abbiano meno di sette anni” dichiara George Bernard Shaw quando quello stesso anno aderisce al Fight the Famine Council, il comitato inglese che nasce per aiutare i Paesi sconfitti.

L’anima del comitato è Eglantyne Jebb, una giovane insegnante che di lì a poco fonderà Save the Children. La “fiamma bianca”, la chiamano i suoi amici: “Un viso che fa parlare l’anima e la voce delicata, senza clamore, che si fa ascoltare da tutti, e che non sa dire altro che la verità”.

All’evento di presentazione della nuova organizzazione, il pubblico arriva armato di mele marce da tirare in faccia ai “traditori”: l’Inghilterra ha perso nella Grande Guerra mezzo milione di uomini sotto i trent’anni, non è il momento di occuparsi dei nemici, né dei loro figli. Eglantyne però è una combattente straordinaria e, nonostante il patriottismo cieco che prevale su tutto, raggiunge dei risultati che ancora oggi appaiono impensabili. “Le donne sono in grado di cambiare l’intero corso della storia del mondo” ha scritto Eglantyne. E lei ci ha davvero provato.