Iniziare a produrre vino: un business che cresce in Basilicata

Iniziare a produrre vino non si limita ad essere un lavoro, ma è uno stile di vita

Iniziare a produrre vino non si limita ad essere un lavoro, ma è uno stile di vita che in Basilicata, regione ancora poco conosciuta dal punto di vista enologico, cresce con un business dai numeri che parlano chiaro:

  • con i suoi 4000 ettari complessivi di vigneti distribuiti maggiormente tra montagna (47%) e collina (45%), pur non mancando delle produzioni di pianura (8%), arriva a 17.800.000 litri annui;
  • coesistono vini DOP al 41,7% e IGP al 29,9%, con una prevalenza di rossi e di rosati rispetto ai bianchi del 90%;
  • la Basilicata vanta quattro denominazioni DOC, una DOCG e una IGT, inserite molto bene sul mercato.

Gli imprenditori di questa terra dalle caratteristiche eterogenee, confinante con Campania, Calabria e Puglia, hanno puntato su un connubio fra tradizione e modernità, trovando un compromesso vincente con i regolamenti e le opportunità del territorio: un’attività impegnativa, ma capace di dare molti frutti.

Le zone migliori per iniziare il business del vino in Basilicata

Nonostante la ridotta estensione del territorio, si può vedere come il paesaggio cambi nel raggio di poche decine di chilometri: dalle zone sud orientali e occidentali lambite rispettivamente dallo Ionio e dal Tirreno, si va verso un centro sempre più montuoso, intervallato da boschi, torrenti, piccoli laghi ed elementi che ricordano la civiltà degli antichi colonizzatori greci, per arrivare alle altitudini dei monti Volturino e Sirino, di 1835 m e 2005 m.
Elementi di natura sismica ampliano le caratteristiche del terreno lucano, che si distingue in tre zone vinicole:

  • L’area del Vulture, di origine vulcanica: in essa vengono prodotti la maggior parte dei vini rossi e rosati della Basilicata. L’Aglianico del Vulture, nel Potentino, è rosso intenso ed incisivo al palato con la sua nota gradevolmente acida, quasi a ricordare da dove deriva il nome del vulcano (significa “avvoltoio”). Affinato in botti di barrique, rappresenta il 90% della produzione DOC e IGP lucana. Altra realizzazione locale, riservata all’abbinamento con i dessert, è quella del Moscato Dolce Spumantizzato del Vulture. Il punto in comune tra questi vini è la nota minerale data dal potassio, conferita dalla vicinanza al vulcano spento, ma bilanciata dal tufo, che conferisce il giusto grado di umidità.
  • Val d’Agri: zona di montagna dal suolo sabbioso e argilloso, dà vita a vini strutturati e speziati a cui sono riconosciuti i titoli DOC: si tratta di Terre dell’Alta Val D’Agri e del recente Grottino di Roccanova, istituito con regolare decreto nel 2009, entrambi della provincia di Potenza.
  • Materano: dominata da un clima continentale con forti differenze di temperatura tra giorno e notte in estate, è la zona di produzione dei bianchi della Basilicata, che si concentra a Melfi e a Matera. Intorno a questa città, detta dei rioni Sassi e scelta da Pasolini nel 1964 per girare il film Il Vangelo secondo Matteo, viene prodotto il Matera Greco DOC, vino bianco con una fiorita e leggera fragranza di pesca, da non confondere con un altrettanto apprezzabile Matera Bianco DOC, tipico del Metaponto Lucano e influenzato da note che sanno di mare. Tra i vini dell’entroterra, è bene ricordare il Primitivo DOC tra i rossi, robusto e vellutato al palato.

Quanto alla coltivazione delle viti, il metodo più antico in Basilicata è quello ad alberello, tipico delle zone a scarsa disponibilità d’acqua e preso in considerazione dove altri sistemi, come quello di Guyot che prevedere la potatura della vite, non trovano possibilità d’applicazione. L’attrezzatura per vino su agristorecosenza.it, data la sua specificità, riesce a garantire facilità di coltivazione anche in queste zone.

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