Vito Bardi e la maggioranza dei ritardatari

Il Piano strategico regionale può aspettare ma la Basilicata no

La puntualità è segno di riguardo verso gli altri, prova di serietà e affidabilità. Tuttavia, non sembra che questa maggioranza di governo regionale abbia a mente l’importanza del rispetto dei tempi e, dunque, delle regole. In ritardo la nomina degli assessori, in ritardo la relazione programmatica della Giunta. Oggi siamo già fuori tempo massimo per la deliberazione del Consiglio regionale riguardo agli indirizzi per la redazione del Piano strategico. Deliberazione prevista, per Statuto, entro trenta giorni dalla presentazione della relazione programmatica.

Il Piano strategico è fondamentale per il governo della Regione, per l’azione di controllo politico da parte della società civile, e rappresenta la bussola delle politiche da mettere in campo e delle scelte in materia di economia e finanza. Eppure, oggi non sappiamo ancora quando il Consiglio regionale sarà in grado di deliberare gli indirizzi per la redazione del Piano. Sappiamo, però, che sulla questione la maggioranza è in ritardo e l’opposizione sonnecchia.

Se consideriamo i tempi e i passaggi obbligati previsti dallo Statuto regionale, la storia si fa lunga. Se il Consiglio fosse convocato per domani 7 luglio e domani approvasse gli indirizzi, il Piano strategico sarebbe operativo tra novembre e dicembre prossimi. Sempre che l’iter previsto dallo Statuto venisse rispettato nei tempi e nelle procedure. È una previsione ottimistica, diremmo oroscopica.

Siamo dunque di fronte a una maggioranza che naviga a vista, senza bussola, senza un cruscotto di guida e monitoraggio dell’azione di governo. Se consideriamo che la stessa relazione programmatica del presidente Vito Bardi è stata deludente sotto il profilo della sostanza, la situazione appare più grave di quanto si possa immaginare. E dunque, che cosa stanno facendo gli assessori? Di che cosa si stanno occupando, atteso che non hanno una bussola programmatica e un piano strategico? Semplice. Sono tutti a nuotare nei fascicoli già aperti dalla vecchia maggioranza. Sono a rincorrere emergenze vere o inventate, impegnati a risolvere i problemi della giornata.

Il pragmatismo di facciata con cui si presentano nelle occasioni pubbliche, nasconde un vuoto programmatico enorme, una carenza di visione preoccupante. Di questo passo, su questa strada, il governo Bardi è destinato a un viaggio caratterizzato da ritardi e soste inspiegabili. Un percorso incerto e confuso, che ci porterà chissà dove. Si ha la sensazione che si sia aperto l’ombrello in casa e che la malasorte sia dietro l’angolo. Non ci resta che Pappagone: “Aglio, fravaglio, fattura ca nun quaglio, corna, bicorna, capa r’alice e capa r’aglio”