Migrazioni: i modelli tedeschi e italiani a confronto

Simonetti racconta l'esito dell'incontro con gli Uffici del Governo Federale e della Città di Amburgo su accoglienza e lotta al lavoro illegale

Una delegazione Italiana delle Regioni del Mezzogiorno impegnate nella attuazione dei  progetti di integrazione e lotta al caporalato finanziate dalla Ue e dal Ministero del Lavoro, per la Basilicata sono già disponibili  4 milioni oltre ai 6 del Pon Legalità del Ministero dell’Interno, ha incontrato in Germania i rappresentanti degli Uffici del Governo Federale e della Città Stato di Amburgo che si occupano di immigrazione.

La missione attuata nell’ambito del programma Competenze per l’Integrazione in Europa del FAMI 2014/20  ha verificato le modalità ed i contenuti delle politiche di integrazione in atto nei due Paesi e gli adeguamenti necessari anche alla luce dei nuovi accordi recenti sulla redistribuzione siglati a Malta e per la prossima programmazione Europea 2020/27.

L’ esperienza della Germania, specialmente negli anni 2015-16, è risultata positiva  per la velocità di presa in carico del migrante, che da subito inizia l’attività di formazione, a partire dalla lingua, per l’inserimento di inclusione lavorativa con il sistema diffuso centrato sulla collaborazione degli Uffici Federali ed i Comuni. Si tratta di un sistema che ha dato buoni risultati e che andrebbe adottato in Italia, con le opportune differenze e con il funzionamento dei Centri per l’impiego , delle strutture formative che sono perno della rete di inclusione. Questa articolazione degli interventi prosciuga anche il lavoro nero ed il caporalato.

Abbiamo illustrato agli interlocutori tedeschi la situazione  in atto nelle regioni del Mezzogiorno anche a seguito delle modifiche di legge che hanno prodotto  l’aumento della clandestinità ,l’interruzione dei progetti Sprar  e l’orientamento  del nuovo Governo a procedere alla approvazione di un nuovo DM per migliorare l’inclusione e la formazione.

In questo quadro ho illustrato i contenuti della lotta in corso contro il caporalato anche con una efficace azione di repressione e gli esiti positivi della legge 199 del 2016, la prossima approvazione dl Piano Nazionale  Anticaporalato con gli obbiettivi prioritari di eliminazione dei ghetti, l’erogazione dei servizi del lavoro ,trasporti ,assistenza socio sanitaria e posti letto.

Particolare apprezzamento è stato rivolto dalle autorità tedesche per gli sforzi in atto, anche in Basilicata, al contrasto al Caporalato nella filiera agro alimentare molto sentita nel Nord Europa sensibile ad avere prodotti realizzati senza lo sfruttamento dei caporali.”

Pietro Simonetti, Tavolo Nazionale Anticaporalato /Ministero del Lavoro