Accoglienza braccianti, “la vergogna del modello Basilicata”

Usb: "Ogni anno ghetti e pseudo centri di accoglienza"

Anche quest’anno si è chiusa la campagna della raccolta del pomodoro e la vergogna si ripete come sempre. Le uniche parole ricorrenti ancora una volta sono state “emergenza” e “sgombro”. E’ molto grave l’assenza della politica e delle Istituzioni, che operano sempre in situazione di emergenza e come al solito con puntuale ritardo si affronta il problema dell’accoglienza dei braccianti stagionali.

E’ davvero esilarante usare i termini di emergenza e di sgombro a fine raccolta del prodotto senza essersi attivati per tempo e senza preoccuparsi del rispetto e dell’applicazione del contratto di lavoro.

Ogni anno, compreso questo 2019, si ricostruiscono ghetti che paradossalmente sono più funzionali di quegli “pseudo” Centri di accoglienza che si aprono in stabili fatiscenti con servizi insufficienti e gestiti militarmente e nel quale contesto i lavoratori sono individuati con un codice.

Da sempre USB ha chiesto alla Regione Basilicata e ai Comuni interessati dal fenomeno dei braccianti stagionali e residenziali di dare soluzioni al problema dell’accoglienza rispettando i lavoratori dando loro dignità.

Ancora una volta si torna a chiedere di risolvere concretamente il problema dell’accoglienza e non in modo emergenziale fornendo soluzioni di insediamenti abitativi nei centri abitati, per i diritti sociali e per la dignità.

USB invita la Regione e le Istituzioni a prendere in seria considerazione la possibilità di sfruttare le risorse economiche riattando strutture del demanio e facendo rivivere borghi quali Boreano e Gaudiano.

Francesco Castelgrande, coordinamento braccianti, Usb Basilicata