Petrolio. La Regione Basilicata diffida Eni: “Violate le prescrizioni”

"Su quanto accaduto tra la notte del 16 e 17 dicembre scorsi nessuna comunicazione da parte della compagnia petrolifera"

Dopo l’ennesima fuoriuscita di gas e puzza dall’impianto di estrazione petrolifera di Viggiano, la Regione Basilicata diffida Eni “per inosservanza delle prescrizioni autorizzative di cui alla Dgr 627/2011“. La dgr in questione prescrive che “in caso di eventi incidentali di particolare rilievo e impatto sull’ambiente, e comunque per eventi che determinano potenzialmente il rilascio di sostanze pericolose nell’ambiente, il gestore ha l’obbligo di comunicazione scritta immediata“. Tale comunicazione, secondo quanto riferito dall’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa, non è avvenuta da parte di Eni, che adesso viene chiamata ad ottemperare  entro 15 giorni dalla diffida. 

Sulla vicenda, verificatasi nella notte tra il 16 e il 17 dicembre, era intervento l’Osservatorio popolare della Val d’Agri, raccontando l’accaduto anche attraverso un video pubblicato sui social, e soprattutto esprimendo preoccupazione per i dati, pubblicati il 19 dicembre da Aprab, degli inquinanti delle 5 centraline del Cova che evidenziavano un livello di anidride solforosa massima oraria, pari a 614 microgrammi per metro cubo, superiore al limite di legge (350 microgrammi per metro cubo) e perfino alla soglia di allarme (500 microgrammi per metro cubo).

Un valore- aveva fatto notare l’Osservatorio- che per la terza volta nella storia delle centraline del Cova supera il limite di legge, senza peraltro mai raggiungere un livello così elevato. 

Il Dipartimento Ambiente della Regione ha inoltre richiesto ad Arpab di effettuare con la dovuta urgenza i necessari accertamenti presso l’impianto per verificarne la rispondenza all’Aia.