La pittura di Luciana Coletta

L’eclettismo che sfida la distopia

Deve essere complicato per un critico d’arte, discorrere intorno alle opere di Luciana. Più facile per un semplice appassionato di arte e di artisti emergenti. Da “pubblico” e non da critico esperto che non sono, mi ha sorpreso piacevolmente Luciana. Quella sorpresa è diventata stupore e grande emozione quando mi sono trovato difronte a “le foreste danzanti”. Dipinti di una bellezza originale, che ti lasciano respirare un’aria di mistero intorno all’utopia di una favola.

La pittura di Luciana Coletta

Gli alberi danzanti si divertono, sorridono e nello stesso tempo hanno un’aria di autorevolezza. Si muovono con eleganza e fermezza, con gentilezza e severità. Li guardi e ti sembra di ascoltare il silenzio che dà il ritmo ai loro passi. Li guardi e senti che devi entrare in quella danza anche se loro fanno finta di non vederti seppure sanno che sei lì stupito, imbarazzato, incantato, prendendosi gioco di te. Sono alberi satirici in una foresta che sfida l’uomo e le sue pazzie, le sue arroganze, la sua brama di dominio sulla natura. E sono “albere” non alberi, perché la natura è femmina sempre. Quella femminilità che si esprime nella grazia di movenze poetiche, nel fascino dei volti che esprimono orgoglio. Ed è l’orgoglio l’altro sentimento che traspare tra le albere danzanti. Un sentimento però che non esclude l’uomo dal gioco, anzi lo sfida a partecipare, per comprendere finalmente che la natura – femmina – non si tocca, se la tocchi e la sfidi nella sua intimità creatrice il mondo intero crolla.

La pittura di Luciana Coletta

Eppure le albere ad un certo punto si agitano, non danzano, hanno paura, e condividono il panico con il mare e con il resto della natura. La paura che l’origine della creazione, della vita – rappresentata dalle barche-vagina – sia minacciata. Un fremito di oscurità, la morte del silenzio, la scomparsa del bianco e l’impurità del mondo minacciano un futuro distopico.

La pittura di Luciana Coletta
La pittura di Luciana Coletta

Sono come un film, come una storia che scorre a capitoli, le opere di Luciana che ho potuto osservare.

Luciana Coletta tuttavia è una pittrice eclettica, sia nell’utilizzo dei colori sia nella ricerca dei soggetti. Sembra che all’origine di alcune opere – quelle astratte – ci sia un’illuminazione istantanea, non cercata, improvvisata. Come qualcosa che ti salta in mente all’istante senza alcuna ragione. Anche i luoghi dipinti con le immancabili barche sono il tentativo di rovesciare le simmetrie noiose e banali di una realtà delle cose che isola e separa le esistenze.

La pittura di Luciana Coletta

Le figure di donna sono la rappresentazione emotiva della solitudine del mondo femminile, del tentativo di rifugiarsi nel pensiero e nell’osservazione intima della realtà con un distacco che appare momentaneo. Perché nella passione umana, nella vicinanza dei corpi, nella danza ritroviamo l’armonia tra femminile e maschile.

La pittura di Luciana Coletta
La pittura di Luciana Coletta
La pittura di Luciana Coletta