Piano Opere Irrigue: Cia, cinque progetti-interventi per la Basilicata

Tra i progetti immediatamente cantierabili per il 2020 presentati dal  Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali  Teresa Bellanova sono cinque gli interventi che riguardano la Basilicata compresi nel Primo Piano Stralcio Invasi

Tra i progetti immediatamente cantierabili per il 2020 presentati dal  Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali  Teresa Bellanova sono cinque gli interventi che riguardano la Basilicata compresi nel Primo Piano Stralcio Invasi. Lo riferisce la Cia-Agricoltori della Basilicata.

Gli interventi destinati a realizzare opere strategiche e di grande importanza sono: Schema Idrico Ofanto – intervento adduttore alto Ofanto (Eipli) 4,5 milioni; Potenziamento ed ottimizzazione opere alimentazione alternativa dello schema Vulture servito da Acquedotto Sele-Calore (Acquedotto Lucano) 4 milioni; Schema Basento-Bradano manutenzione straordinaria adduttore Acerenza-Genzano (Eipli) 2,5 milioni; Potenziamento Acquedotto Frida con collegamento Città di Matera – solo progettazione – (Acquedotto Lucano) 3,5 milioni; Risanamento strutturale e ripristino tenuta idraulica vari tratti Canale principale Acquedotto Sele – solo progettazione – (Acquedotto Pugliese) 1,5 milioni. Suddivisa nei bienni 2018-2019 e 2020, la Strategia del Ministero ha visto nel primo biennio finanziati sessantasette progetti di rilevanza nazionale nel settore della bonifica e del risparmio idrico in agricoltura per complessivi 629 milioni di euro attraverso il Programma di sviluppo rurale nazionale (PSRN); il Fondo sviluppo e coesione; la Legge di bilancio (infrastrutture strategiche) 2017 che aveva istituito il Fondo per le infrastrutture strategiche.

La Cia sottolinea inoltre l’importanza di tali finanziamenti e auspica che con gli ulteriori riparti si tenga conta delle esigenza dei grandi invasi lucani e si proceda a finanziarne le opere necessarie per il loro efficientamento, per l’ adeguamento infrastrutturale e funzionale. Cosi come è doveroso rimarcare non potendo più tollerare ulteriori dilazioni temporali di procedere con tempestività alla cantierizzazione degli interventi sulla diga del Rendina inutilizzabile da oltre un decennio sia quella di Marsiconuovo, due infrastrutture che richiedono interventi di risanamento strutturale e per i quali sembra che vi siano le relative coperture finanziarie e che per le loro caratteristiche e per il loro posizionamento sono destinate a generare vantaggi competitivi di straordinaria portata, oltre a rilevanti ricadute sia sul versante dei costi dei servizi irrigui sia sul versante della lievitazione dei livelli di produttività, a partire dalla oggettiva possibilità di asservire con sistemi di distribuzione a caduta gli areali sottostanti quali quelli del Lavellese e quelli dell’alta valle dell’Agri.

Sul “completamento dello schema idrico Basento-Bradano-Attrezzamento G – sottolinea la Cia – aspettiamo che gli impegni assunti dall’assessore alle Infrastrutture Merra segnino un cambio di passo. Obiettivo centrale è salvare l’agricoltura dai cambiamenti climatici con nuove strategie di irrigazione attraverso strumenti che aiutino i consorzi a quantificare la carenza o l’eccedenza di acqua irrigua e, quindi, a valutare gli investimenti in nuove infrastrutture, oltre al potenziamento e all’adeguamento di tecnologie e pratiche. Bisogna migliorare la gestione della risorsa essenziale per l’agricoltura in ogni ambito. Lo sforzo deve essere esercitato in cooperazione tra tutti i gestori e gli utilizzatori delle nostre acque. Il ruolo degli agricoltori custodi dei beni comuni acqua, aria, terra e paesaggio è fondamentale e in continua evoluzione”.

“Una parte consistente dei fondi utilizzati per l’attuazione dei progetti – ha detto la Ministra Bellanova – rinviene da quel Fondo Infrastrutture costituito con la Legge di bilancio del 2017, che non a caso individuava proprio nel dato infrastrutturale nel nostro Paese uno dei punti, se non quello più rilevante e strategico, sui cui intervenire senza indugi. Abbiamo le risorse, abbiamo i progetti immediatamente cantierabili, lavoriamo per mettere a valore presto e bene le une e gli altri. Non è civile un paese dove un’opera pubblica anche di pochi chilometri ha bisogno di anni per vedere la luce con un costo enorme per i cittadini e la loro qualità della vita. Le decine di opere in fase di realizzazione che oggi stiamo illustrando dimostrano che è possibile. Qui l’abbiamo fatto e stiamo continuando a farlo, anche con una capacità forte di attrazione delle risorse per proseguire nel programma avviato, il che si traduce non solo, come è evidente, nel raggiungimento degli obiettivi individuati, contrasto al dissesto idrogeologico e riduzione dei rischi legati alla scarsità idrica, ma soprattutto in nuova salvaguardia e tutela del paesaggio».