Saldi, Confcommercio Potenza: “E’ ora di cambiare la normativa”

Acquisti frenati da sconti pre natalizi

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Gli esercenti di abbigliamento, calzature e accessori rinnovano la sollecitazione: la normativa dei saldi va rivista. A frenare gli acquisti – spiegano i commercianti associati a Confcommercio Potenza – sono diversi fattori tra i quali la nuova moda del Black Friday, che è durata da noi più giorni ed ha assorbito una quota consistente della spesa natalizia, ma anche la vicinanza delle festività che hanno registrato spese importanti, specie per l’alimentare, oltre alla tendenza diffusa di vendite promozionali e già a prezzi scontati in più periodi dell’anno.

Ai saldi – sottolinea Antonio Sorrentino, della Giunta provinciale Confcommercio – ovviamente non si può rinunciare come testimonia l’interesse dei consumatori nel primo giorno. Solo che già da qualche anno vediamo sempre più assottigliare i margini di guadagno. Per molti sono l’occasione per acquisire liquidità e smaltire qualcosa del magazzino. Si salvano i capi griffati scontati, che comunque devono fare i conti con la concorrenza di quanti vendono online e praticano i saldi tutto l’anno. La novità – aggiunge il dirigente di Confcommercio – consiste proprio nell’accresciuta consapevolezza di dover reggere la competizione delle vendite web e quindi di abbinare il negozio fisico a quello virtuale con la crescita di attività che dispongono di entrambi i canali di vendita oppure promuovono in web scarpe, vestiti, accessori che possono essere anche ritirati in negozio. Il nostro consiglio ai consumatori è di fare grande attenzione per gli acquisti on line senza affidare la propria fiducia a attività che non offrono garanzie e di preferire il negozio di vicinato.

Per Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, “il 2020 sarà un anno all’insegna della sostenibilità anche per la moda. Ci sembra quindi importante iniziarlo con ‘saldi sostenibili’ che permetteranno ai consumatori di fare acquisti consapevoli dal punto di vista non solo socio-economico, ma anche etico-ambientale. Comprare nei negozi di prossimità, quelli che animano le nostre vie, i nostri centri, le nostre città, significa infatti scegliere colori e tendenze dei prodotti di moda, toccare con mano la qualità, provare e trovare le taglie e le misure giuste, il tutto comodamente ‘sotto casa’, a prezzi molto competitivi e senza ansie di attese di un corriere o di dover ricorrere a fastidiose procedure di reso. Senza contare che gran parte dei prodotti acquistati online arrivano a destinazione, in strade e città sempre più intasate ed inquinate, con pacchi ed imballaggi che dovranno essere smaltiti.

Per questo abbiamo chiesto ed apprezzato l’introduzione della web digital tax per i colossi del web che vendono in Italia e ne auspichiamo una regolamentazione comune da parte della Ue, ma serve qualcosa in più a partire dall’attenzione al grido di allarme delle attività che lavorano sulle nostre strade mantenendole vive con più luce, decoro, sicurezza, relazioni. Comprare nei negozi è certamente più sostenibile dal punto di vista ambientale e decisamente molto più stimolante dal punto di vista relazionale”.

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