Il disastro nella sanità lucana. In quarantena ci dovrebbe andare la politica

Sequestri all’ospedale di Pescopagano e nuovo stop alla terapia intensiva neonatale a Potenza

Bloccati da giorni i ricoveri al San Carlo di prematuri e bambini che hanno necessità di cure più complicate. Le mamme e le partorienti lucane a rischio di nuovo in viaggio verso altri ospedali fuori regione. Ma l’assessore Leone non aveva assicurato che con l’avvento del nuovo direttore della Neonatologia i problemi si sarebbero risolti? Speriamo che l’assessore abbia capito che i problemi sono molto più complessi e non si risolvono con una nomina.

Intanto, i Nas, il 18 febbraio scorso, visitano l’ospedale di Pescopagano – presidio dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo – e scoprono una situazione da “quarto mondo”. Solo qualche mese fa, nell’ottobre del 2019, il direttore generale dell’Aor, Massimo Barresi, aveva manifestato grande soddisfazione per quell’ospedale.

Qui il Verbale Nas

I Nas – Nuclei antisofisticazione dei Carabinieri – hanno smorzato gli entusiasmi con una verifica sulle condizioni del nosocomio. I Carabinieri hanno accertato numerose violazioni in materia di igiene e di prescrizioni normative. Ruggine, presidi medici scaduti, precaria organizzazione dei servizi di sala operatoria.

Nonostante tutto, c’è chi ancora chi si ostina a raccontare una realtà inesistente con titoloni sui giornali del tipo: “Il lavoro all’ospedale di Pescopagano dona lustro e professionalità alla sanità lucana”. E c’è anche chi continua a ringraziare Bardi, Leone e Barresi per il lavoro svolto.

Titolo di un giornale di ieri