La fascia da sindaco nulla ha a che fare con la spilla di Alberto da Giussano

Mario Guarente ha nuovamente calpestato la dignità dei potentini

Ieri 19 febbraio il sindaco di Potenza – baronetto della Lega – ha illustrato davanti a sua maestà il re, in una conferenza stampa dal sapore goliardico, i “successi” dell’amministrazione comunale nei primi 8 mesi di attività.

A parte qualcosa già in corsa lasciata in eredità dalla vecchia Giunta De Luca, abbiamo appreso della grande conquista delle luminarie di Natale con i 200mila euro della Regione. Abbiamo anche appreso della grande operazione “Capodanno Rai” con i soldi della Regione. Il sindaco racconta che – grazie alla sua amministrazione – 12 nuove attività commerciali hanno aperto bottega nel centro storico. L’operazione più straordinaria la racconta così: “pensando al rispetto della natura e alla valorizzazione dell’ambiente nel quale viviamo, siamo stati attenti anche a mettere fiori negli spazi pubblici e negli edifici comunali”. I fiori!

Lasciamo da parte la narrazione surreale di un sindaco che sembra comportarsi come un amministratore di condominio e andiamo alla polpa della questione.

Il sindaco ha svolto la conferenza stampa alla presenza del capo politico di un partito – la Lega – a quale titolo? Tutto è stato preparato per ricevere la visita di questo signore, mettendo sul piatto del ricevimento un’intera città trattata come feudo del re.

Guarente e Salvini

La fascia di sindaco nulla ha a che fare con la spilla di Alberto da Giussano. Aver confuso, per la seconda volta, il ruolo istituzionale di rappresentanza della città e dei suoi cittadini con la “servitù” al signore di Milano è stato un affronto. L’ennesimo schiaffo ai potentini che vorrebbero avere un sindaco che faccia il sindaco. Lui, invece, ha dimostrato ancora una volta di fare lo scudiero di qualcun altro e non il servitore della città. A quel tavolo e intorno alla tavolata di retorica leghista tanti servitore del re. Sua maestà è venuto a dirci che la Basilicata senza l’Eni sarebbe un disastro. Un’affermazione da ricovero immediato.

Il signore della Lega, grazie ai suoi baronetti e scudieri, ha violentato le istituzioni per ragioni di campagna elettorale. Ha approfittato della anomala ospitalità per raccontare le solite storielle incise in un vecchio disco che gira per noia. E’ la sua propaganda elettorale.

Ieri è stata scritta un’altra brutta pagina della storia amministrativa della Città, con tanta punteggiatura sbagliata e con numerose cancellature della dignità dei cittadini.