Arrestato uno dei tre albanesi che speronarono carabinieri nel Vulture-Melfese

La procura di Potenza lo ha rintracciato dopo una lunga indagine

Lo scorso 19 marzo, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza e condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Melfi, è stata data esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare in carcere, disposta dal Gip di Potenza, nei confronti di tre cittadini di origini albanesi, tutti dimoranti in Campania, ritenuti responsabili a vario titolo ed in concorso di furto aggravato, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, commessi nel mese di novembre 2018 nell’area del Vulture Melfese.

L’attività di indagine –fa sapere la Procura in una nota- trae origine da una segnalazione effettuata alla Centrale Operativa dei Carabinieri, nel pomeriggio del 13 novembre 2018, da un cittadino che aveva notato, nellarea industriale di Rapone, un’Audi S6 con a bordo alcuni individui sospetti. Le ricerche, immediatamente diramate, consentivano ad una pattuglia della Stazione Carabinieri di Atella d’intercettare, l’autovettura segnalata.

Ne nasceva un inseguimento con il coinvolgimento di diverse pattuglie sino al Comune di Barile dove, sul viadotto “Scescio” della SS.658 “Potenza — Melfi”, l’ autoradio dell’Aliquota Radiomobile dei Carabinieri di Melfi aveva attuato un blocco stradale.

Il conducente del veicolo in fuga, vistosi “braccato”, aveva accelerato tentando di forzare il blocco, costringendo così i militari dell’Arma, prima, ad esplodere alcuni colpi di arma da fuoco verso l’auto, nel tentativo di arrestarne la marcia, poi a lanciarsi al suolo per evitare di essere investiti. Solo a questo punto, l’Audi S6 veniva abbandonata e gli occupanti continuavano la loro fuga a piedi.

Nel corso delle ricerche, in tarda serata, veniva segnalato il furto di un fuoristrada a Ginestra, in una località poco distante dal luogo in cui era stata abbandonata l’Audi. Anche questo veicolo veniva intercettato ed inseguito da altre pattuglie dell’Arma nella vicina provincia di Avellino, fin quando i fuggitivi decidevano di abbandonarlo e proseguire nuovamente la fuga a piedi dirigendosi verso l’alveo del fiume Ofanto dove, approfittando dell’oscurità, riuscivano a fare perdere le proprie tracce.

La successiva attività d’indagine, ha consentito che le targhe apposte all’Audi S6 erano state asportate alcuni giorni prima in provincia di Salerno da altra autovettura nonché rinvenire, all’interno dell’abitacolo e del cofano, vari indumenti ed attrezzi atti allo scasso.

Decisivi i rilievi tecnici effettuati su entrambe le autovetture abbandonate e sui capi d’abbigliamento in esse rinvenuti. L’esaltazione delle impronte papillari, il repertamento delle tracce biologiche e le successive analisi eseguite da personale del R.I.S. Carabinieri di Roma, infatti, hanno permesso, mediante il confronto con quelle presenti nelle banche dati del D.N.A. ed A.F.I.S. (Automated Fingerprint Identification System), di associare i profili genetici estratti e le impronte digitali esaltate ai tre cittadini albanesi che, sono stati quindi identificati.
La misura è stata eseguita a carico di K. M. di anni 35, mentre continuano le ricerche per il rintracciare gli altri due soggetti, al momento, irreperibili