Basilicata coronavirus. Emergenza, ecco dove si annidano i ritardi

Alla buon’ora si ricordano che bisogna accelerare sui tamponi. Solo oggi le delibere di acquisto dei test

L’Asp – Azienda sanitaria di Potenza  – delibera ieri, 25 marzo,  l’acquisto di 100 kit da 10 test l’uno “per l’effettuazione di test specifici su tamponi oro-faringei per l’individuazione del virus COVID-19 mediante l’utilizzo della piattaforma GeneXpert già in dotazione all’U.O.C. di Patologia Clinica presso il P.O.D. di Venosa”.  Insomma 1000 test processabili a Venosa.

L’Asm – Azienda sanitaria di Matera –  delibera oggi 26 marzo l’acquisto di kit utili per complessivi 3000 test da processare nella piattaforma dell’ospedale materano.

Oggi, e solo oggi, hanno capito che uno dei problemi fondamentali sono i test. Non a caso aumentando il numero dei tamponi effettuati aumenta il numero dei contagi riscontrati.

Il ritardo nell’acquisizione dei test è “colpevole”. Le autorità preposte all’emergenza si sono stracciate le vesti per attrezzare posti letto di qua e di là, che magari non verranno mai utilizzati, anziché agire sulla vera emergenza che è quella di testare la popolazione e in particolare tutti i sintomatici, tutti coloro che sono stati a contatto con contagiati, tutti gli operatosi sanitari e le forze dell’ordine. Gli operatori sanitari, compreso il comparto della dirigenza, sono più di 2600 in tutta la regione.

Oggi alla Tgr il coordinatore della Task force, Ernesto Esposito, ha dichiarato che, adesso, si possono processare fino a 280 tamponi al giorno. Adesso! Prima non è stato possibile?

Intanto, degli acquisti da parte dell’Ospedale San Carlo si capisce poco. Da quelle parti la trasparenza è sempre una specie di cenerentola. Per l’emergenza hanno comprato 30 telefoni cellulari ma le motivazioni sono vaghe. Il 23 marzo acquistano 290 maschere a pieno facciale e 800 filtri. Il 25 marzo – avevano fatto male i conti – viene deliberato l’acquisto di 27.600 maschere FFP3. Il 19 marzo avevano indetto una gara per l’affidamento della fornitura di non meglio precisati presidi medici. Nella delibera sono indicati degli allegati che sul sito non esistono. E chissà quando arriveranno questi presidi medici o magari sono finalmente arrivati ma non sappiamo con certezza di che cosa si tratti.

Insomma, abbiamo capito dov’è che si sono coltivati e si coltivano ritardi e confusione: nei vertici della gestione della sanità in questa povera Basilicata.