Coronavirus Val d’Agri. Scioperano i lavoratori della Elbe Sud

"La chiusura temporanea dell'azienda è l'unico modo per contenere la diffusione del virus"

Le organizzazioni sindacali FIOM-CGIL e UILM-UIL unitamente alla RSU e ai lavoratori della Elbe Italia Sud, azienda metalmeccanica dell’area industriale di Viggiano, vista la crescente propagazione del rischio di contagio da Coronavirus in cui tutto il territorio della Val d’Agri è purtroppo coinvolto, hanno proclamato lo sciopero a partire dal primo turno di lavoro del 16 marzo.

Le motivazioni che hanno costretto i lavoratori a mobilitarsi attengono al mancato rispetto da parte della direzione aziendale delle condizioni minime di tutela della salute e della sicurezza di tutti i lavoratori in ogni ambito aziendale così come previste dal DPCM dell’11 marzo, dal cosiddetto “Protocollo Sicurezza” del 14 marzo  e dal Dlgs 81/2008 Testo Unico Sicurezza. Lo sciopero è tutt’ora in corso e sarà ad oltranza, fino a quando non saranno prese le opportune misure di sicurezza atte a contrastare la possibilità di contagio: capillare sanificazione certificata di tutti gli ambienti lavorativi, distribuzione e relativo ricambio di tutti i dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti monouso, ecc.), distribuzione di detergenti disinfettanti.

Resta evidente che, visto il rapido susseguirsi degli eventi e il relativo aumento dei casi di contagio, l’unico metodo di contenimento della propagazione del contagio da Coronavirus è la chiusura temporanea dell’azienda al fine di poter riorganizzare le produzioni e le postazioni in un’ottica di tutela della salute dei lavoratori. Il periodo di chiusura temporanea deve essere coperto dagli strumenti di integrazione al reddito previsti dai provvedimenti legislativi messi in campo dal governo nazionale. Chiediamo alle istituzioni territoriali e regionali di provvedere alla vigilanza rispetto alle ordinanze finora deliberate.

La RSU e i lavoratori intendono precisare e sottolineare che la loro azione di protesta è unicamente animata dal tentativo di limitare e contrastare la malaugurata possibilità di contagio a tutela di uno degli essenziali e inalienabili diritti costituzionali quale la salute.