Il coronavirus e i barzellettieri della Regione Basilicata

Ordinanze papocchio, dichiarazioni imbarazzanti dell'assessore regionale alla Sanità, conferenze stampa scambiate per provini comici, errata corrige dell'errata corrige. Magari è ora di finirla

Anche se la “falsa informazione” non è dipesa da noi dobbiamo scusarci con i lettori per la notizia pubblicata ieri in merito al ricovero in via precauzionale all’ospedale San Carlo di Potenza del 46enne di Trecchina contagiato dal coronavirus.

Poichè informare è un diritto ma anche un dovere ci vediamo costretti a spiegare cosa è accaduto e quindi andare all’origine della “fake news” di cui anche noi – e altre testate -, oltre che i nostri lettori, siamo stati vittime.

Alle 15.58 di eri ieri la Task force regionale istituita per la gestione dell’emergenza coronavirus, diffonde la seguente nota: “L’unico lucano positivo al nuovo coronavirus è stato trasferito, in via precauzionale, nel reparto di malattie infettive dell’ospedale San Carlo di Potenza, dove i sanitari potranno seguire più da vicino le sue condizioni di salute”.

Ovviamente pubblichiamo la notizia, che come è comprensibile, desta molta attenzione nei lettori.

Alle 21:01 la Task Force invia un nuovo comunicato in cui scrive testualmente: Dopo una serie di controlli medici è invece rimasto presso la propria abitazione il paziente di Trecchina positivo al nuovo coronavirus per il quale questa mattina era stato ipotizzato un trasferimento, in via precauzionale, nel reparto di malattie infettive dell’ospedale San Carlo di Potenza”

Nella comunicazione ufficiale come potete leggere è scritto “era stato ipotizzato”. La Task force, quindi, anziché scusarsi per l’errore, mente in modo marchiano, dimenticando il comunicato stampa di poche ore prima in cui non “ipotizzava” ma dava per certo il ricovero del paziente 1 lucano nel Reparto di Malattie infettive dell’Ospedale San Carlo.

Ebbene, ci eravamo ripromessi di tacere su errori e disfunzioni della macchina regionale per la gestione dell’emergenza virus. Lo abbiamo diligentemente fatto nei giorni passati, pur avendo assistito a ordinanze papocchio, dichiarazioni imbarazzanti dell’assessore regionale alla Sanità, conferenze stampa scambiate per provini comici, errata corrige dell’errata corrige.

Però, poiché lo scherzo è bello quando dura poco, crediamo sia arrivato il momento che Leone e compagni mostrino un po’ di sobrietà. Continuare con questa gestione da barzellettieri di quart’ordine non giova a nessuno. I cittadini, in un momento delicato come quello che stiamo attraversando, meritano sì un po’ di spensieratezza ma lasciamo che a dargliela siano i professionisti del genere comico, non coloro che siedono nelle istituzioni.