Basilicata, Aspat: “Ci sono le condizioni per riaprire strutture di recupero e riabilitazione”

"Siamo allarmati per la salute dei pazienti che hanno dovuto interrompere le prestazioni di cui fruivano"

Condividiamo la preoccupazione espressa dal segretario regionale della Uil-Funzione Pubblica, Giuseppe Verrastro, sullo stop all’attività di riabilitazione sia da parte delle strutture pubbliche che di quelle private accreditate, che perdura già da troppo tempo, a seguito dell’emergenza sanitaria Covid-19. Anche noi siamo allarmati per la salute dei pazienti che hanno dovuto interrompere le prestazioni di cui fruivano con serie ripercussioni in particolare per coloro che hanno maggiore bisogno di cure, specialmente se non si riprenderà il prima possibile”. A sostenerlo è Antonia Losacco, presidente Aspat Basilicata, che lancia un appello al Presidente Bardi, all’Assessore Leone e al dirigente generale del Dipartimento Salute nonché responsabile della Task Force Ernesto Esposito affinché “si definiscano le procedure necessarie alla riapertura di tutte le strutture sanitarie accreditate di riabilitazione specialistica mediante una consultazione con i responsabili delle associazioni di categoria”.
“Riconosciamo alla Regione e nello specifico al Dipartimento Salute di aver mostrato particolare sensibilità sulle problematiche economiche della specialistica ambulatoriale accreditata, attraverso il ricorso ad un anticipo (per dodicesimi) del tetto assegnato e di favorire le procedure di ricorso alla Cig in deroga per tutto il nostro personale. Si tratta però adesso – continua Losacco – di definire un percorso di riapertura sia pure con le nuove condizioni e misure alle quali ci stiamo già preparando. Siamo  consapevoli che il nostro lavoro dovrà adeguarsi alla nuova situazione epidemiologica, non potrà più svolgersi come prima e per questo abbiamo pensato a diluire gli accessi alle strutture riorganizzando i turni di lavoro  prolungandoli nella giornata , si sono operate le sanificazione degli ambienti, si sono acquistati tutti i DPI per la dotazione agli operatori, nonché tutti gli altri accorgimenti necessari per la prevenzione alla diffusione del contagio tra utenti e personale.

L’Aspat – aggiunge la presidente – sta svolgendo attività di formazione specifica al personale tenuto conto che i trattamenti fisioterapici riabilitativi sono necessariamente eseguiti a contatto ravvicinato con i pazienti. Siamo pronti pertanto a compiere la complessa e delicata ripresa della attività indispensabile per la tutela della salute dei pazienti che necessitano di riabilitazione fisica. Sicuramente un ulteriore differimento della ripresa avrà conseguenze sia sulla salute dei pazienti che sui costi sanitari. Le dichiarazioni del responsabile Task Force Esposito sul coinvolgimento della specialistica ambulatoriale in questa fase di emergenza perché non ci si  concentri esclusivamente su come affrontare il contagio, ci confortano sulla sintonia pubblico-privato, elemento da sempre al centro della nostra “mission” per programmare il più  complesso lavoro che ci attende, con cure riabilitative a  differenti target di utenti, quando l’emergenza sarà pressochè terminata”.