Basilicata Coronavirus. Il presidente Bardi campa di ordinanze

La sua ordinanza n.20 di ieri 29 aprile stabilisce a monte, non si capisce in base a quali criteri, chi è a rischio contagio e chi non lo è

Bardi non risponde a nessuno sulle strategie di riapertura nella fase due e preferisce cimentarsi con la sorte. La sua ordinanza n.20 di ieri 29 aprile stabilisce a monte, non si capisce in base a quali elementi scientifici, chi è a rischio contagio e chi non lo è.

Infatti, nell’ordinanza leggiamo: “Ferme restando le misure statali e regionali già vigenti di contenimento del rischio sanitario” l’ordinanza obbliga chi arriva in Basilicata da altre regioni, anche se asintomatico, “a comunicare la propria presenza al proprio medico di base, al pediatra o al numero verde istituito dalla Regione.”

Oltre all’obbligo della comunicazione c’è anche quello di, mettersi in isolamento fiduciario presso la propria abitazione o in un altro luogo indicato come domicilio per quattordici giorni. In questo periodo sono vietati i contatti sociali, spostamenti o viaggi. Chi proviene da fuori regione, inoltre, è sottoposto a tampone. La permanenza domiciliare termina con l’acquisizione del risultato negativo del tempone, mentre la persona risultata positiva sarà presa in carico dalle unità sanitarie speciali Covid-19 e sarà in permanenza domiciliare.

Però: Queste disposizioni non si applicano “in ragione di comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute, nonché ai soggetti che facciano ingresso in Basilicata in ragione di spostamenti funzionali allo svolgimento delle attività inerenti gli Organi Costituzionali, di funzioni pubbliche anche di natura elettiva, comprese quelle inerenti gli incarichi istituzionali”

Dunque, il presidente della Regione, o chi per lui, ha stabilito che un signore in arrivo da Bari per fare visita ai suoi genitori, è a rischio di contagio e a sua volta potrebbe diffondere il virus. Mentre i dirigenti e tecnici dell’Eni, della Total, gli operai della Fca, i dirigenti della regione i parlamentari, e chiunque svolga funzioni pubbliche, è certamente immune e sicuramente non è un potenziale diffusore del virus. Chi lo ha stabilito? In base a quali evidenze scientifiche?

Comprendiamo, in parte, le ragioni di questa apparente contraddizione, tuttavia ci chiediamo anche: chi controlla chi e come tutta quella gente che Bardi ritiene a rischio di contagio e di diffusione del virus? A quanto pare, nessuno. Ancora una volta ci si affida alla buona educazione delle persone.

Ci stiamo chiedendo quando la Regione, a prescindere dalle disposizioni governative, farà conoscere un suo Piano alternativo per la riapertura delle attività economiche e sociali. Ci stiamo chiedendo quando la Regione si deciderà a comunicare agli enti locali modalità e tempi di riapertura delle attività sociali e socio-sanitarie per le persone disabili così come stabilito dall’art. 8 del Dpcm 26 aprile 2020?