Basilicata. Evitare che la pandemia diventi un’occasione d’oro per la criminalità

Metapontino più a rischio. Il coronavirus si sta rivelando un alleato prezioso del malaffare e delle mafie

Il coronavirus si sta rivelando un alleato prezioso per mafiosi dentro e fuori dal carcere, per malavitosi alle prese con nuove start up criminali e per delinquenti fuori e dentro le istituzioni. Ma è anche un alleato prezioso per gli avvoltoi della finanza e i predatori di piccole e medie imprese sull’orlo del precipizio.

Non tutti sanno che è partita la caccia alle imprese turistiche e ricettive da parte dei fondi speculativi di investimento e di società straniere, cinesi e arabe in particolare, che offrono liquidità immediata ma alle loro condizioni. Insomma la corsa allo shopping di imprese o di quote consistenti del loro capitale è partita. In questo affare si starebbero infiltrando anche circuiti finanziari e immobiliari di alto bordo legati alle mafie.

Il Viminale ha allertato i prefetti sul rischio di infiltrazioni malavitose, ma al momento percepiamo una scarsa attività di controllo e monitoraggio.

Le mafie, da queste parti, puntano ai lidi, ai ristoranti, ai piccoli alberghi, alle aziende agricole e manifatturiere in difficoltà, ai bar e alle piccole e medie attività commerciali. Si tratta di gruppi mafiosi locali che sono già da tempo alla ricerca di consenso economico e sociale sul territorio. Qui gli affari passano dall’usura, dall’offerta di salvataggio, dal tentativo oggi più semplice di acquisire quote nelle imprese per “aiutarle” a risolvere problemi di liquidità. Passa attraverso piccoli aiuti in denaro e in alimenti alle famiglie povere e ai disoccupati.

In Basilicata, il Metapontino è la zona più a rischio sul versante dei predatori di aziende. Ma gli affari sono in fermento in tutte le aree della regione. In quelle più depresse l’investimento mafioso è nel consenso sociale attraverso gli aiuti. Nessuno sa che cosa stia succedendo nell’Agri-Sauro e nella profonda Val d’Agri, terre del petrolio, dove spira un vento di grave isolamento e depauperamento.

Sarebbe utile uno screening della Guardia di Finanza per verificare eventuali vendite di quote di aziende. Fenomeno che potrebbe verificarsi più facilmente nei prossimi mesi, quando probabilmente salirà il livello dell’acqua alla gola.

Bisogna evitare che il coronavirus sia l’occasione per i gruppi associativi criminali di fare salti di qualità e di espansione  sul territorio. Il rischio che sportelli bancari, colletti bianchi e capi clan sviluppino nuove strategie criminali di assalto all’economia locale è troppo alto. Non solo, in queste settimane ci sarebbe anche chi, approfittando della pandemia, si cimenta in delibere e procedure di dubbia legittimità. Intanto, le istituzioni appaiono assenti.