Coronavirus. Conte al Senato: mascherine fino a vaccino e App su base volontaria

Il governo punta a "intensificare in tutto il territorio la presenza di Covid hospital per la gestione ospedaliera di pazienti" Lo ha detto il premier intervenendo oggi davanti ai senatori

Sulla risposta sanitaria il governo ha elaborato una strategia in cinque punti. Il primo è mantenere e far rispettare distanziamento sociale, promuovere utilizzo diffuso di dispositivi di protezione individuale fino a quando non saranno disponibili terapia e vaccino”. Lo ha affermato il premier, Giuseppe Conte, nell’informativa al Senato in vista del Consiglio europeo.

Il governo punta a “intensificare in tutto il territorio la presenza di Covid hospital per la gestione ospedaliera di pazienti, in modo da ridurre notevolmente il rischio di contagio per operatori sanitari e pazienti, ha annunciato il premier.

Distanziamento sociale.  “Anche per le misure di distanziamento sociale ci saranno alcune modifiche, non ci sfugge la difficoltà dei cittadini nel continuare a rispettare” le regole anti contagio e “l’aspirazione al ritorno alla normalità”, ha sottolineato Conte che tuttavia avverte: “Imprudenze potrebbero compromettere sacrifici”. “Un’avventatezza in questa fase, dettata dalla legittima voglia di ripartire, può compromettere tutti i sacrifici che con responsabilità e disciplina i cittadini hanno fatto finora”.

Riavviare il Paese. “Si prospetta una fase molto complessa: dobbiamo procedere a un allentamento del regime attuale delle restrizioni e fare il possibile per preservare l’integrità del nostro tessuto produttivo. Il motore del Paese deve avviarsi ma sulla base di un programma ben strutturato”.

App su base volontaria

Il governo punta al “rafforzamento della strategia di mappatura dei contatti esistenti e di teleassistenza con l’utilizzo delle nuove tecnologie”.  “L’applicazione sarà offerta su base volontaria, non obbligatoria, faremo in modo che chi non vorrà scaricarla non
subirà limitazioni o pregiudizi”, ha aggiunto.

Rischio nuove povertà. “Questa emergenza incide sulle fasce più fragili, rischia di creare nuove povertà e lacerare un tessuto sociale già provato. Abbiamo già compiuto alcuni passi. Il governo però è consapevole che questi interventi non sono sufficienti: occorre un sostegno alle famiglie e alle imprese prolungato nel tempo ancora più incisivo”.

Progetto Ue a rischio. “L’Ue e l’Eurozona non possono permettersi di ripetere gli errori commessi nella crisi finanziaria del 2008, quando non si riuscì a dare una risposta comune. È un rischio che non ci possiamo permettere di correre perché il fallimento nel produrre una risposta adeguata e coraggiosa provocherebbe un grave danno allo stesso progetto europeo”.