Coronavirus, De Bonis: “Da De Filippo solo spiccioli ai lucani, a Ue e petrolieri signorsì”

Il senatore lucano del gruppo misto: "Spera di ricostruirsi un’immagine e una verginità politica facendo arrivare qualche centesimo a tre comuni lucani"

Al deputato De Filippo che sbandiera come una grande vittoria un ordine del giorno, e non un emendamento, per i quattro bruscolini che arriveranno a tre Comuni della Basilicata, faccio notare che lui a suo tempo ha avuto l’occasione di giocare una partita ben più importante per la nostra regione, facendo sentire la sua voce con i petrolieri. Un’occasione persa su tutta la linea: ha lasciato che fossero riconosciute royalties bassissime, ha dato mano libera alle trivellazioni selvagge che hanno trasformato il nostro territorio in una gruviera e, come ciliegina sulla torta, assieme al suo partito Italia viva ha confermato una figura come Descalzi alla guida dell’Eni. Ora spera di ricostruirsi un’immagine e una verginità politica facendo arrivare qualche centesimo a tre comuni lucani”. E’ quanto afferma il senatore Saverio De Bonis in risposta alle recenti dichiarazioni del deputato di Italia Viva Vito De Filippo.   

Piuttosto – continua De Bonis – da lui mi sarei aspettato che appoggiasse la mia proposta di utilizzare le risorse petrolifere della Basilicata come collaterale di garanzia, per raccogliere risorse dai mercati senza estrarre il greggio ed erogarle a famiglie e imprese, invece di chiedere l’elemosina all’Europa perdendo ulteriormente sovranità con Mes e altre misure che faranno aumentare il debito/Pil al 155% e ridurranno i nostri titoli pubblici a spazzatura”. 

Così conclude il senatore: “Invece di sprecare energie in misure di piccolo cabotaggio che sono fumo negli occhi, De Filippo perché non si preoccupa dei 40 milioni provenienti dalle royalties del petrolio che furono assegnati per il 2015, e che ad oggi la Basilicata non ha ancora ricevuto?”.