Coronavirus, fase 2. Confcommercio Potenza: mancano linee guida per i titolari piccoli negozi

Il vice presidente Lovallo: "In tempi brevi necessaria definizione di protocolli per affrontare la situazione"

A pochi giorni dalla riapertura di gran parte degli esercizi commerciali i titolari non hanno ancora “”linee guida”” precise tenuto conto che i protocolli nazionali di sicurezza (ultimo aggiornato il 24 aprile) sono applicabili per lo più a piccole, medie e grandi aziende con caratteristiche molto diverse dai negozi.

A lanciare l’allarme è il vice presidente di Confcommercio Imprese Italia Potenza Angelo Lovallo, riferendo di una costante interlocuzione avviata con la sede regionale per la Basilicata dell’Inail che ha diffuso un documento di indicazioni mirate ad affrontare la graduale ripresa in sicurezza delle attività produttive e a garantire adeguati livelli di tutela della salute per tutta la popolazione nella cosiddetta Fase 2, prevista dal prossimo 4 maggio.

Abbiamo piena consapevolezza – aggiunge Lovallo – che le decisioni sul riavvio di attività dovranno essere pesate sulla base di tre criteri che sono la situazione epidemiologica, l’adeguatezza del sistema sanitario locale, la disponibilità dei dispositivi di protezione individuale. Accade, ad oggi, che gli esercenti specie di piccoli negozi con più codici Ateco, vale a dire con la vendita di diversi generi merceologici per i quali non è consentita la vendita di tutti, non sanno come comportarsi per una serie di problematiche riferite alla sanificazione dei locali, al distanziamento e affollamento, ai presidi di protezione per se e per gli acquirenti.

Eppure – continua Lovallo – la Basilicata è indicata come “regione laboratorio” per sperimentare prima che in altre parti del Paese l’avvio della fase 2, ma si continuano a sottovalutare le misure indispensabili da prendere. C’è dunque bisogno di informazioni adeguate, formazione dei titolari, coordinamento tra istituti – Inail, Asp, Prefettura, Regione, Comuni. Stabiliamo regole precise, frutto di una concertazione con tutti i soggetti interessati, dai quali possiamo confermare la grande disponibilità a trovare un accordo e volontà di far ripartire le attività che danno lavoro e identità al nostro territorio.

In tempi brevi dobbiamo arrivare alla definizione di protocolli per affrontare la situazione assolutamente inedita che coinvolge tutti i settori dell’economia e della vita quotidiana e per far ripartire turismo e commercio. Le tempistiche saranno decise dal Governo e dalla Regione, ma noi lavoriamo per farci trovare pronti. Va garantita- conclude  – la sicurezza della salute di clienti e personale, e l’impresa che rispetta i protocolli deve poter lavorare ed essere sgravata da responsabilità che non gli sono proprie”.