Europa game over. Una gang band di bulli di periferia

Le verità nascoste svelate dalle registrazioni audio delle riunioni dell’Eurogruppo

La Grecia andava punita. E l’Italia no?

A giustificazione dell’atteggiamento dell’Europa del Nord c’è il fatto che i greci avessero ‘taroccato’ i conti pubblici. Questa è indubbiamente una colpa ma una colpa condivisa anche dagli italiani e persino dai tedeschi. Ma questo agli hater sociali al seguito dei rigoristi liberal sociopatici poco importa. Ti citano valanghe di numeri che spiegano l’elevato numero dei dipendenti pubblici in Grecia o le pensioni date in tenera età. Spesso si tratta di gente senza arte né parte o di piccole partite iva che stentano a capire che se vengono licenziati migliaia dipendenti pubblici, se si tagliano le pensioni a dismisura gli effetti ricadono un secondo dopo anche su di loro. Che poi i dipendenti pubblici siano anche medici, infermieri, addetti alle pulizie negli ospedali, vigili del fuoco, carabinieri e polizia, ingegneri e tecnici della protezione civile, insegnanti a loro, che stanno sempre (?) bene e a cui studiare non serve visto che sanno sempre tutto e visto che sono circondati da un branco di imbecilli, non frega nulla. I greci spendevano troppo? Dipende dal parametro. Se si vede la spesa sociale in Grecia distribuita sul numero sul numero di abitanti questa è un quarto di quella tedesca e un quinto di quella del Lussemburgo. Tagliamola ancora?!? Chiedete ai liberali se ha maggiori probabilità di sfangarla dal corona virus un tedesco o un greco. Ma veramente? Come direbbe una vecchia pubblicità del Bianco Sarti: Che peste li colga! In Italia e non in Germania. Perché sapete come funziona? Se la peste li coglie e non hanno subito un tampone ti fanno subito il paragone con la Germania dove tutto, ovviamente vista la valanga di soldi che spendono in sanità, funziona. E se gli chiedete perché non funziona in Italia sapete cosa hanno il coraggio di rispondere? Perché lo Stato spende troppo! Stupisco quando le intellighenzie germanofone si chiedono come mai gli italiani siano diventati così insensibili verso gli immigrati quando loro avevano votato le spalle ai nostri fratelli greci.

Ma i tedeschi come ci vedono?

Basta vedere come ci dipinge Tobias Piller, il corrispondente in Italia della FAZ, nonché membro a pieno titolo del ristretto club della intellighenzia italiana germanofona. Quella per capirci come Zoro e la sua operazione simpatia nei confronti dei tedeschi fatta portando sempre in video la ridanciana giornalista tedesca. Che dice Tobias? Che dobbiamo finirla di vivere a debito. Se uno gli chiede come mai la Germania non rispetta i trattati europei come quello del surplus risponde più o meno come Schaulbe ossia che è difficile farlo. La Germania più che aumentare i salari e le pensioni per stimolare l’autoconsumo non può fare, se poi continuano ad arrivare gli ordini dall’estero non possono farci nulla? Mentre sempre a suo dire tagliare le spese è semplice. Sarà per questa facilità che negli ultimi 10 anni inseguendo il miracolo del risanamento tagliando spesa e chiudendo ospedali in Italia le persone a rischio povertà sono aumentate di 1,4 milioni di persone, come in Spagna, e in Germania invece sono diminuite di circa 1,1 milione nello stesso periodo. Sarà per questo che in Lussemburgo, secondo Eurostat, si entra nella fascia delle persone a rischio povertà appena il reddito scende più o meno sotto i 55 mila euro anno. Sarà per questo che io, che ho comperato qualche mese fa una moto BMW, mi sento una merda.

Inutile dialogare. Un popolo che ha ingegnerizzato lo sterminio di 6 milioni di persone capisce solo il bastone e blandirli peggiora le cose. Nella storia una parte degli italiani è sempre stata germanofona, salvo a cambiare schieramento all’ultimo momento utile, come nella prima e seconda guerra mondiale, prima della rovina in cui ci trascinavano. Curiosamente a fare i germanofoni sono sempre state le destre ora lo sono le intellighenzie di sinistra. Mah!

Gli italiani sono così spendaccioni?

A guardare i dati della spesa pubblica per abitante con quelli degli altri paesi europei pare proprio che la nostra spesa pubblica sia all’osso. Continuiamo a confondere gli sprechi, sempre da evitare, con i tagli alla spesa. Se poi fosse solo l’Italia ad avere problemi e ad incrementare il debito pubblico forse i tedeschi e Tobias Piller avrebbero anche ragione.

L’Europa si sta dividendo in due parti sempre più lontane. Da un lato Francia, Spagna, Italia, Grecia e dall’altra Germania, Lussemburgo, Olanda ecc. Nel primo gruppo il debito / PIL peggiora e peggiora più in Francia e Spagna che in Italia. Nel secondo migliora. Nel primo permane cronico il deficit nell’altro c’è il surplus. Nel primo i poveri aumentano nel secondo diminuiscono. Nel primo il PIL arranca, nel secondo vola. Nel primo i cittadini sono sempre più ricchi nel secondo sempre più poveri. Non ci credete? Date un’occhiata alle tabelle del link.  Nei paesi dell’Europa del Sud “spendono e spandono a vino e donne” e le aziende sono in crisi a partire dalle ex aziende di Stato privatizzate. Nel secondo sono tutti virtuosi tanto che persino Mediaset, Ferrero e FCA portano la sede in Olanda. In realtà come dice il premio Nobel Joseph Stiglitz: «L’ Italia fatica dall’ introduzione dell’euro. Se un Paese va male, la colpa è del Paese; se molti Paesi vanno male, la colpa è del sistema. E l’euro è un sistema quasi destinato al fallimento.” Ovviamente per i liberali de’ noantri Stiglitz è un cazzone qualsiasi e i keynesiani un club di imbecilli.