Ospedale di Potenza, Cgil: “Malati Covid curati da endocrinologi e dermatologi. Bardi fermi follie di Barresi”

L'appello del segretario Summa al presidente della Regione: "La salute dei lucani sempre più a rischio"

Ecco come pensa il Direttore del San Carlo di poter affrontare l’emergenza sanitaria: dopo aver sguarnito l’Azienda di anestesisti e varie figure specialistiche per comandi e null’osta, i malati da Covid nei giorni di sabato e domenica e durante le notti di tutta la settimana non saranno curati da infettivologi e pneumologici, ma da dermatologi, endocrinologi e reumatologi.

La salute dei lucani è sempre più a rischio, lasciata nelle mani di una classe dirigente superficiale e spregiudicata che pensa di governare con praticoneria la complessità di una epidemia di tale portata e di un virus che ha una evoluzione imprevedibile che richiederebbe competenze specialistiche ben precise e personale formato in grado di intervenire con immediatezza. Una crisi respiratoria non può essere trattata da un dermatologo o da un endocrinologo, servono rianimatori e pneumologici.”

A distanza di 24 ore dalla visita del vice ministro forti di un irreale “va tutto bene”, ecco che si ritorna ad operare con l’approssimazione di sempre. Dopo il vano tentativo di scaricare responsabilità, tutte ascrivibili  ai limiti espressi da chi dirige il nostro SSR,  sugli operatori della rianimazione e della terapia intensiva, ora si prova a  gettare nel calderone altro personale del San Carlo che, senza alcuna previa specifica formazione, viene inserito  nei turni di guardia dell’unità di pneumologia, ormai  reparto integralmente covid. Si pensa di colmare le carenze di personale facendo curare  la polmonite dai dermatologi o dai reumatologi per poi scaricare su di loro la responsabilità di eventuali devianze del sistema?

Il patrimonio della sanità lucana è fatto  dai tanti dirigenti medici, infermieri, operatori del 118, della continuità assistenziale, OSS e dai tanti operatori del sistema degli appalti che in questa emergenza, pur in assenza dei dispositivi di protezione e di  protocolli chiari  e linee di indirizzo,  hanno dato il massimo, garantendoci la migliore cura e tutela della salute.

Ecco perché è inaccettabile che si ricorra a qualsiasi espediente  pur di coprire le responsabilità politiche e gestionali del management della sanità lucana arrivando perfino ad utilizzare la presenza del vice ministro Sileri in Basilicata quale occasione di legittimazione per una classe politica e dirigente che ha manifestato tutta la sua inadeguatezza a rispondere a questa gravissima emergenza offrendo una lettura edulcorata della realtà.

Le morti, i ritardi, l’assenza delle più elementari regole organizzative  sono sotto gli occhi di tutti e non sarà una semplice ed importante visita del vice ministro alla salute che potrà cancellarle. Non c’è alcuna speranza con questo quadro dirigenziale. Bisogna affidarsi solo alla sorte.

Invece oggi, più che mai, dovremmo essere capaci di ragionare con lungimiranza; serietà, umiltà e responsabilità con un approccio sistemico per superare tutte la fragilità che il nostro sistema sanitario regionale ha manifestato  e soprattutto con maggiore rispetto verso la comunità lucana. Angelo Summa, segretario generale Cgil Basilicata