Potenza, costruzioni in zona a rischio idrogeologico. Il caso in Procura

Associazioni e cittadini hanno presentato una denuncia

Le Associazioni Epha, Italia Nostra e Liberiamo la Basilicata,  unitamente ai cittadini di Rione Risorgimento hanno denunciato alla Procura della Repubblica e al Comune di Potenza quanto segue:

I cittadini di Rione Risorgimento sono estremamente preoccupati per la propria incolumità a causa della prossima realizzazione di ben sei edifici  in località Vallone Santa Lucia, Viale dell’Unicef, zona per altro inclusa dall’Autorità Interregionale di Bacino ad alto rischio idrogeologico.  I cittadini sono giustamente preoccupati viste le conseguenze disastrose degli scavi di fondazione di uno dei sei palazzi  ubicato sul fianco destro del MD Discount ed al di sotto del  Palazzo Di Lorenzo di Via Maratea che il 30 luglio 2018  i residenti ai civici n. 3 e n. 5 di Via Maratea, ovvero 44 tra i quali diversi anziani e una donna incinta, si svegliarono all’alba a seguito di un tremore dell’edificio, seguito da un tonfo che così forte da svegliare anche i residenti dei palazzi vicini.

Per mesi quelle persone sono state costrette a vivere in albergo, ed ha dovuto chiudere anche un centro ricreativo; tutto ciò perché in violazione soprattutto del buon senso si è messo a rischio la vita di persone residenti da decenni in quell’area di Rione Risorgimento, che vogliamo ricordare risultava satura, inedificabile e geologicamente instabile. E dove già la realizzazione del supermercato MD risulta essere una forzatura evidente, per altro con un piazzale realizzato in violazione del decoro urbano basti fare una passeggiata a piedi per verificare i calcinacci frammisti a rifiuti dalla demolizione edile e stradale sulla quale si sono poggiati i moduli in cemento armato pesante di cui alla realizzazione del supermercato MD del centro Tigotà e dell’annesso Bar.

Il tutto si badi bene in una zona dove le alluvioni degli ultimi anni hanno causato conseguenze disastrose per gli abitanti e per gli automobilisti trovatisi ad attraversare la fondovalle del Vallone di Santa Lucia, tutto questo, vive ancora nei pensieri dei residenti di Rione Risorgimento, e` veramente oltraggioso pensare anche dopo il crollo di un pezzo della strada di fondovalle sprofondata per una lunghezza di oltre 30 metri, per una larghezza corrispondente ad entrambe le corsie e, nonostante ciò si tenta ancora di sfruttare un territorio, già di per sé a rischio ed i cui rischi sono noti ai preposti uffici di tutela del territorio.

La costruzione che ha causato il crollo del muro per realizzare il nuovo muro di contenimento ha dovuto asciugare l’area con  il pompaggio delle acque della falda che si trova a pochi metri dalla superficie ed appena ultimati i lavori gli scavi di fondazione si sono riempiti di acque del tutto simile ad un piscina (visibile all’occorrenza dal Palazzo di Via Roma ai civici n. 41, 43, 45  a dimostrazione della presenza di falda a breve profondità e sorgenti che interessano l’area. Ci chiediamo se Non vi sembrano sufficienti questi motivi per dire basta a queste evidenti violazioni di legge e di buon senso,  che non vanno certo a vantaggio dei cittadini?

Ricordando all’Amministrazione in carica che il  tutto è avvenuto per il supermercato e per il costruendo edificio bloccatosi per il crollo del muro in modo del tutto anomalo e sulla pelle dei cittadini iniziando con la palese violazione dell’assenza di una comunicazione formale sul diritto di prelazione ad opera dell’ATER di Potenza e di un Notaio che sbadatamente ignorava tale diritto, appare quasi come uno degli ultimi colpi di coda della cricca di turno e la cosa più` assurda e` che noi Cittadini, dobbiamo protestare per fare osservare le più` elementari regole del buonsenso.

I cittadini di Rione Risorgimento e le Associazioni ritengono di dover far presente alla 3^ Commissione, ai Consiglieri Comunali tutti, alla Procura della Repubblica ed al Sindaco della città di Potenza che a parte la sostituzione nell’ambito della mappa del rischio idrogeologico della città di Potenza, trasformatasi nel corso degli anni da rischio elevato riprodotto nella mappa anno 2014, a rischio moderato riprodotto nell’anno 2017 senza che vi sia stato alcuno studio adeguato per modificare in basso detto rischio, detta riduzione a parere degli scriventi non è corrispondente a verità in quanto le evidenze ed i fatti ci inducono a pensare che il rischio continui ad essere elevato, che l’area di che trattasi è stata da sempre considerata satura, inedificabile e la vendita del suolo è stata accompagnata anche da atti illegittimi in quanto non è stato rispettato il diritto di prelazione alla vendita tra i residenti prima che l’Ater procedesse con la vendita a privati.

A tutto quanto sopra descritto va aggiunto un evento accaduto in data 8 aprile 2020, con la chiusura dei cantieri non indifferibili ed urgenti, ovvero non contemplati tra quelle attività che potevano continuare a lavorare, sui suoli ove dovranno realizzarsi degli edifici alle spalle del cartello visibile da Viale dell’Unicef con su scritto Fondovalle Village, vi erano due tecnici intenti alla picchettazione dell’area oggetto di scavi. Il presidente di Ehpa ed il presidente di Italia Nostra Potenza hanno informato il primo i vigili urbani il secondo i carabinieri, ma al momento della verifica ad opera di una pattuglia dei vigili urbani di Potenza i tecnici erano andati già via.

Alla luce di quanto sopra descritto ed allegando una relazione Geologica Associazioni e cittadini:

chiedono: Alla Terza Commissione del Comune di Potenza di essere uditi al fine di formalizzare sin da adesso per le ragioni sopra riportate  opposizione alla prosecuzione del complesso edilizio composto si ricorda da 6 palazzi che intendono realizzare a Rione Risorgimento e nel Vallone Santa Lucia.

Al sig. Procuratore della Repubblica di verificare quanto sopra riportato perché si possa prevenire una attività antigiuridica in essere e per evitare che tali azioni e realizzazioni di opere  possano produrre ulteriori e più gravi conseguenze rispetto a quanto già visto e patito dai residenti di Rione Risorgimento e dagli automobilisti che transitano sull’area nella quale intendono realizzare vogliamo ripeterlo ancora una volta 6 (sei) nuovi mega edifici in area a dissesto idrogeologico, con falda affiorante in superficie, sorgenti, definita ad edificabilità satura ed ultimo polmone di una zona con decine di migliaia di residenti, che non hanno alcun bisogno di ulteriori abitazioni in quanto ve ne sono anche di sfitte e libere da anni.  Comunicano sin da adesso la propria disponibilità ad essere ascoltati per eventuali ed ulteriori chiarimenti in merito alla presente denuncia.

Associazioni Epha, Italia Nostra e Liberiamo la Basilicata