Cinema e imprese culturali della Basilicata in ginocchio

Cna Basilicata chiede risoluzione impasse Matera2019 e Lucana Film Commission e una legge per far ripartire il settore

Relativamente allimpasse amministrativo delle Fondazioni Matera-Basilicata 2019 e Lucana Film Commission, Cna Basilicata fa nuovamente appello al Governatore Bardi e a tutte le forze politiche regionali affinché tale stallo non si ripercuota ulteriormente sulle imprese cinematografiche e culturali della Basilicata.

Non c’è più tempo da perdere – dichiara il Presidente Cna Basilicata, Leonardo Montemurro – tutto il comparto imprenditoriale culturale della nostra regione è da molti mesi in ginocchio. A situazioni precedenti già indefinite si è aggiunta in questi mesi la grave emergenza economica causata dal Covid-19. Continuiamo quotidianamente a ricevere solleciti da parte dei nostri associati che lamentano mancanza di pagamenti e di informazioni a tale riguardo dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019. Ad oggi non è dato sapere chi segua l’amministrazione della stessa a garanzia dei pagamenti di professionisti, progettisti e fornitori del territorio. Mai come in questo momento bisogna dare risposte certe e inequivocabili a tutto il tessuto imprenditoriale culturale regionale che meriterebbe ben altra considerazione di quella fin qui ricevuta. Matera è riuscita a fregiarsi del titolo di Capitale Europea della Cultura grazie anche alle attività e agli sforzi degli operatori culturali del territorio molti dei quali oggi assistono a questa inerzia e a questi ritardi della Fondazione con uno spirito di tradimento dei valori fin qui condivisi, già sanciti nel dossier di candidatura di Matera2019.

Per quanto riguarda invece la Lucana Film Commission, da molti mesi oramai siamo spettatori di un’accesa querelle a mezzo stampa tra Regione Basilicata e Film Commission regionale che evidentemente non gioca né a favore dellimmagine della nostra regione né soprattuto delle imprese cinematografiche e dei professionisti del territorio già in grave difficoltà visti i danni fin qui arrecati dal Coronavirus. Anche in questo caso è dirimente pronunciarsi con chiarezza e in maniera inequivocabile salvaguardando l’intero comparto imprenditoriale locale e la sua filiera già fin troppo penalizzati dalle sabbie mobili in cui versa la Lucana Film Commission in assenza da troppo tempo di un suo Consiglio di Amministrazione.

La grave crisi economica in atto ha di fatto disintegrato in pochi mesi tutti i tanti buoni risultati raggiunti fin qui attraverso il cinema e la cultura in termini di brand Basilicata mettendo in luce, cristallizzandoli, vecchi problemi mai risolti che mai come adesso palesano con forza le loro dure conseguenze su tutto il tessuto dell’imprenditoria culturale del territorio.

Se vi era un patto di sviluppo nella nostra regione attraverso la cultura – afferma Antonello Faretta, Portavoce Cna Cinema e Audiovisivo Basilicata – questo patto oggi è già stato tradito. I modelli fin qui messi in campo si sono sciolti come neve al sole dimostrando che, prima dello storytelling, i progetti duraturi nel tempo si costruiscono sempre con fondamenta solide e con la giusta attenzione innanzitutto verso chi vive e fa impresa in questo territorio. Prima che sia troppo tardi bisogna garantire le attività della scena imprenditoriale creativa locale mettendo urgentemente in liquidità i crediti maturati dalle imprese nei confronti della Fondazione Matera2019.

Altro discorso riguarda la Lucana Film Commission, al posto del teatro dellassurdo al quale stiamo assistendo inermi da moltissimo tempo ci si dovrebbe concentrare sulle giuste progettualità e opportunità per i lavoratori e le imprese del comparto. Bisogna lavorare per recuperare subito il gap che si è venuto a creare fin qui rilanciando l’intero settore con unapposita Legge Cinema Regionale tesa a favorire, incentivare, armonizzare ed evolvere tanto l’intero settore imprenditoriale locale quanto le funzioni di processo in seno alla Lucana Film Commission favorendo così un nuovo virtuoso corso che valorizzi principalmente il prodotto interno di qualità e modelli produttivi sostenibili.