Crisi. Mes sì e no. Che cosa dovrebbe fare il Movimento Cinque Stelle?

Ancora una volta è necessario quindi fare chiarezza su Europa e meccanismo di stabilità

A distanza di due mesi e con la grave crisi alle porte della economia mondiale l’unica decisione che è stata in grado di prendere l’Europa pare sia quella relativa al MES, che è ampiamente divisiva nella politica italiana sia all’interno del governo sia all’interno delle forze di opposizione. Viene il sospetto che la ‘vittoria’ concessa all’Italia dai paesi del Nord Europa sia stata astutamente concessa per dividere e indebolire il nostro Paese.

Ancora una volta è necessario quindi fare chiarezza sul MES e sull’Europa.

Perché il MES è inadeguato?

L’articolo 8 comma 1 del trattato istitutivo del MES stabilisce la dotazione iniziale in 700 miliardi. Il successivo comma stabilisce che di questi 700 miliardi 80 sono versati. L’articolo 11 stabilisce la ripartizione delle quote di partecipazione al MES. L’Italia partecipa con il 18% delle quote e quindi con 126 miliardi alla dotazione iniziale di cui ha già versato 14 miliardi. L’articolo 9 comma 1 dice che in qualsiasi momento il consiglio dei governatori può chiedere ai partecipanti il versamento delle quote non versate. Dei 240 miliardi di prestiti del MES per l’emergenza sanitaria quindi l’Italia ne garantisce 43. L’Italia di questi 240 miliardi ne può prendere 36 in prestito. Quindi da un lato deve garantire 43 miliardi con il bilancio dello Stato, con ovvie conseguenze sul debito pubblico, e dall’altro si indebita per ulteriori 36 miliardi nei confronti del MES. Quindi si indebita due volte, sbaglio? Qualcuno mi può spiegare il senso logico di tutto ciò?

Timeo Danaos et dona ferentes

A quanto è dato di sapere il prestito legato alle spese sanitarie è erogato dal MES e il trattato istitutivo del MES non viene modificato. L’articolo 13 stabilisce precisi obblighi di vigilanza in capo al MES sugli stati che beneficiano di prestiti, obblighi pesanti per i vigilati. Ci si può fidare di un organismo il cui capo, Regling, ha chiesto alla Grecia di non pagare le pensioni in una Grecia già martoriata e dopo che le pensioni erano già state tagliate del 70%? Si parla molto di successo italiano ma è vero successo o siamo caduti in una trappola come il cavallo di Troia di cui Laocoonte chiedeva invano ai troiani di diffidare? Sassoli, presidente del parlamento europeo, ha chiesto a tutti quelli che sono contrari al MES di chiedere scusa per aver dubitato sulla mancanza di condizionalità. Se sarà così lo vedremo tra 10 anni quando scadrà il prestito. Per il momento sarebbe opportuno che la Germania e l’Eurogruppo chiedano scusa ai greci per come li hanno massacrati riducendoli in bancarotta. Questa è la verità storica anche se alcuni sedicenti economisti di area liberale che hanno fatto della disonestà intellettuale una professione parlano di successo del MES in Grecia.

Discrezionalità

Il MES ha avuto approcci tra loro molto diversi rispetto agli stati a cui ha concesso prestiti. Per esempio in Spagna e Irlanda si è comportata in modo diverso che con la Grecia. Ma questa discrezionalità di approccio e comportamenti dovrebbe metterci in allarme. Sulla Grecia il MES è stato volutamente utilizzato in modo punitivo e non per risollevare l’economia greca. Dobbiamo ricordarci che Schauble, il ministro tedesco delle finanze dell’epoca che passa per europeista convinto, sigh! disse, verità storica e non fake new, che l’obiettivo vero non era Atene ma Roma e poi Parigi. Tutta la supponenza di quelli che ritengono che l’Italia sia diversa dalla Grecia non è ben motivata e credo che non aiuti a comprendere la situazione in cui siamo. Si può far finta di nulla ma uno dei problemi del MES è che si tratta di un organismo che non merita la fiducia dei cittadini europei e i cittadini italiani è bene non si fidino di quei partiti che sostengono il MES e che sono proprio quelli che hanno sempre svenduto gli interessi nazionali a favore di quelli tedeschi. Sono i partiti del ‘ce lo chiede l’Europa’, quelli che hanno firmato il fiscal compact, quelli che hanno firmato persino l’abolizione dell’italiano tra le lingue ufficiali delle istituzioni europee, quelli che hanno girato il capo dall’altro lato quando si sodomizzava le Grecia e sono quelli che hanno svenduto il patrimonio nazionale.

 

La trasformazione di una crisi da simmetrica in asimmetrica

Le principali economie del mondo pensano di uscire dalla crisi con un uso straordinario di ‘moneta creata dal nulla’. Lo afferma il Financial Times, un giornale che è considerato la Bibbia del liberismo e dei mercati finanziari.  Lo scrive una delle sue firme più autorevoli, Martin Wolf, che ha bocciato anche il Mes e che considera di difficile attuazione gli euro bond. La sua convinzione è che l’Euro non potrà superare la attuale crisi senza che la BCE agisca come una Banca Centrale mettendo in campo una potenza di fuoco illimitata. Significa dare al sistema tutta la liquidità necessaria per superare la crisi: ‘creare moneta dal nulla’. In assenza di questo la crisi da simmetrica diventerà asimmetrica lacerando sempre più il tessuto economico e sociale europeo e aumentando la divergenza tra le economie dell’eurozona. Quello che Martin Wolf non considera è che forse è proprio questo quello che vogliono alcune cancellerie nord europee: “a pensar male si fa peccato ma non si sbaglia”.

Acca’ nisciuno è fesso!

Nel libro ‘Capitalismo, mercato e banche’ Mario Sarcinelli, uno dei tanti italiani che hanno reso migliore questo Paese e per questo punito e dimenticato, descrive il sistema ‘renano’. Si tratta di una rete che mette in relazione tramite incroci azionari e intrecci di partecipazioni statali e politiche tutti i principali decisori del sistema economico tedesco. Una rete tridimensionale dove ogni membro si trova in un nodo da cui partono fili che lo collegano ad altri nodi. Nessuno può in questo sistema fare la ‘variabile impazzita’.  Ora che la Corte Costituzionale tedesca, detta da qualche strafigo pennivendolo di Karlsruhe dal luogo dove risiede, abbia emesso una sentenza contraria all’operato della BCE sul QE senza che gli altri decisori del sistema ‘renano’ abbiano apprezzato e condiviso mi appare improbabile. Mi sembra più che faccia parte del solito giochino tedesco che cita sempre impedimenti interni sia di natura parlamentare sia costituzionale per forzare decisioni in seno all’Europa. Questa volta potrebbe esserci di più, ossia la volontà tedesca di avviare le manovre di disimpegno dall’euro, oppure solo una cattiva valutazione sulla riuscita del giochino ancora una volta. Non so più come dirlo. Se fosse solo l’Italia a essere sull’orlo del collasso saremmo spacciati. Ma sull’orlo del collasso ci sono la Francia, la Spagna, e tutti gli altri Paesi che hanno firmato la famosa lettera all’Europa.  Nessuno di questi nove paesi può più permettersi di sottostare all’ennesimo ricatto tedesco.

Si vis pacem, para bellum

Personalmente vedo troppa cecità nel ceto politico europeo e italiano per puntare sulla sopravvivenza dell’euro e dell’Europa. Quando Bolkestein dichiara che i coronabond non rispondono all’interesse dell’Olanda e quindi non vanno fatti viene messo ancora una volta di più in evidenza che l’Unione Europea non può esistere se è solo una sommatoria di interessi nazionali perché non c’è nessuna possibilità di avere un campo comune dove far convivere questi interessi. Se dobbiamo dirci la verità sino ad ora l’Europa è sopravvissuta perché i paesi del Sud non hanno mai difeso i propri interessi. Ma ora questo non è più possibile perché ai tedeschi non è sufficiente aver visto crescere il proprio PIL del 40% negli ultimi 10 anni e di essere diventati molto più ricchi. I tedeschi vogliono anche che gli altri popoli europei diventino più poveri, come la Grecia, e questo non è accettabile.

In queste condizioni se qualcuno mi chiedesse quante probabilità ci siano tra dieci anni di avere in tasca ancora l’Euro direi che sono prossime allo zero. Anche perché una Europa che si preoccupa e discute solo di denaro quando all’interno degli stati membri ce ne sono alcuni che scivolano verso la dittatura nell’indifferenza totale non merita di sopravvivere.

L’unica possibilità è legata al fatto che i nove paesi firmatari della lettera stringano una alleanza sempre più forte fino a minacciare una uscita in blocco dall’Europa. Visto che la Germania è il primo partner commerciale di tutti i paesi europei e con una bilancia nettamente attiva e visto che l’Olanda campa rubando le imposte agli altri paesi europei forse questo può far capire a tutti che o tutti i paesi fanno un passo indietro rispetto ai propri interessi o il giocattolo si sfascia.  Probabilità che questo accada? I tedeschi nella storia non si sono mai fermati in tempo, e farsi beffe della storia è sempre rischioso.

Che deve fare il M5S sul MES?

Se ingoia anche il MES, dopo le nomine e il resto, con il 32% della rappresentanza parlamentare è meglio che si sciolga data l’irrilevanza politica che così sarà certificata ancora una volta di più. Che tiri invece fuori, per una volta almeno, gli attributi nell’interesse di questo Paese! Vediamo se il PD vorrà andare alle elezioni sul MES e se se la sentiranno di fare un governo Draghi con PD, Lega, FI, FdI con il 32% di rappresentanza parlamentare all’opposizione. Io credo di no.