Il sindaco assume la figlia. Nepotismo alla luce del sole

Accade a Lavello, in provincia di Potenza. Dopo un ricamo deliberativo, degno di un politico di lungo corso, Sabino Altobello (PD) affida alla sua creatura l’Ufficio Contenzioso

La storia di questa assunzione ripercorre una trama di strane coincidenze senza le quali l’assunzione non sarebbe avvenuta. La figlia del sindaco di Lavello, Sabino Altobello, arriva seconda al concorso per profilo amministrativo di Categoria D, l’unico modo per essere assunta è lo scorrimento della graduatoria per coprire un posto che si rende vacante.

E vediamo tutte le coincidenze.

La Comandante della Polizia Locale con sua determinazione n.162 del 25 luglio 2019 muta il profilo professionale di una dipendente da Agente di Polizia Locale a Istruttore Amministrativo, di pari categoria C.

Il giorno successivo la stessa dipendente formula domanda di rilascio di nulla osta alla mobilità presso il comune di Pomigliano che aveva indetto avviso di mobilità proprio per Istruttori amministrativi di categoria C. La dipendente alla quale è stato cambiato il profilo professionale, non avrebbe potuto partecipare all’avviso con il profilo di Agente di Polizia Locale.  In questa fase qualcuno avrebbe confuso il mutamento di mansione con il cambiamento del profilo professionale. Per cambiare il profilo occorrerebbero altre procedure e altre titolarità.

Ma, come abbiamo visto, senza mutamento del profilo la dipendente Agente di polizia municipale non avrebbe potuto partecipare all’avviso di mobilità del Comune di Pomigliano riservato a Istruttori amministrativi categoria C. Importante notare che il cambiamento del profilo professionale crea immediatamente un vuoto nell’organico della Polizia Municipale.

Quattro giorni dopo, il 30 luglio 2019, sindaco presente, la Giunta con delibera n.96 concede il nulla osta alla mobilità e fa proprie le motivazioni a supporto del cambiamento del profilo professionale della dipendente in procinto di recarsi a Pomigliano.

Il 3 febbraio 2020 la dipendente in mobilità volontaria viene assunta dal comune di Pomigliano lasciando effettivamente un posto vacante al Settore III della Polizia Locale.

Subito dopo, il 10 febbraio 2020, i responsabili dei Settori comunali si riuniscono, con la Segretaria Generale, in conferenza di servizi e verbalizzano che vi è necessità di personale. Una delle carenze riguarda proprio il posto lasciato vacante dalla dipendente cui è stato appena concesso il nulla osta alla mobilità volontaria nel Comune di Pomigliano. Insomma prima si agevola una mobilità e poi ci si lamenta della mancanza di personale dello stesso profilo professionale.

Nessun problema per la Giunta comunale che il 10 marzo 2020, questa volta assente il sindaco, decide che nonostante non vi sia previsione per l’anno 2020, ma sembrerebbe neanche previsione nel piano triennale di assunzione, di un istruttore amministrativo, si dovrà fare ricorso all’assunzione a tempo determinato di un Istruttore Amministrativo di categoria D per l’Ufficio Contenzioso lasciato libero dalla signora andata a Pomigliano. A questo punto, la domanda: il profilo della dipendente migrata a Pomigliano è stato cambiato per consentirle di partecipare all’avviso di mobilità o per creare ad arte un posto vacante nell’Ufficio Contenzioso della Polizia Municipale? In tutti e due i casi, qualcosa non quadra.

Dunque, creatosi il vuoto di personale, la Giunta comunale decide di scorrere la graduatoria nella quale la figlia del sindaco in una precedente selezione si è piazzata seconda. Il giorno 8 maggio 2020 con determinazione dirigenziale n. 85 la figlia del primo cittadino è assunta nel Settore III Polizia Locale, Ufficio Contenzioso, così come ha disposto la Giunta con la delibera 45/2020.

L’assunzione è ormai fatta, tuttavia il procedimento, seppure formalmente appare lineare, nella sostanza sembrerebbe per niente normale.

Tutto lascia pensare ad una artificiosa creazione di un posto vacante. Tra l’altro, lo scorrimento di graduatorie potrebbe essere utilizzato per assunzioni nel medesimo profilo professionale e della stessa categoria e non come invece accaduto: assunzione della candidata nella graduatoria di Istruttore direttivo categoria D, nel posto di agente di polizia locale di categoria C.  Ricordiamo che, tra l’altro sarebbe nulla la modifica del profilo professionale della dipendente passata a Pomigliano.

Fatto sta che la figlia del sindaco è stata assunta, anche se per il momento a tempo determinato di 6 mesi. E fatto sta che l’ente comunale dovrà anche pagare uno stipendio più alto del profilo professionale lasciato dalla dipendente emigrata.

Si apre dunque una imbarazzante questione di opportunità. Il padre sindaco, la figlia all’Ufficio Contenzioso. Dunque padre e figlia dovranno decidere se il Comune debba fare o no causa a un cittadino o se costituirsi o meno in un giudizio.

Ma l’altra vera grande questione di opportunità, che non sembra imbarazzare il sindaco, è l’assunzione della figlia. Purtroppo è sempre un problema essere figli o parenti di politici che hanno incarichi di peso nelle istituzioni. Anche se meritano perché competenti, professionalmente validi, su di loro si abbatte sempre il sospetto della raccomandazione e dell’imbroglio. E allora non c’è soluzione: i concorsi li fai quando papà non è sindaco dello stesso Comune in cui ti presenti alle selezioni, oppure li fai altrove. Purtroppo la realtà è questa. Il sindaco avrebbe dovuto evitare questo imbarazzo a se stesso e agli altri.

E le opposizioni in consiglio Comunale, M5S in testa, a buon motivo, hanno sollevato politicamente e pubblicamente la questione chiedendo le dimissioni di Sabino Altobello.

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