Oppido Lucano, nuova convenzione con Terna: territorio svenduto e distrutto in modo irreversibile foto

"Suscita perplessità il modus operandi dei contraenti che hanno scelto di concludere le trattative con una delibera di Giunta e non di Consiglio, così come avvenuto, invece, per un caso analogo"

Succede, a volte, di vivere esperienze esistenziali alquanto paradossali in rapporto alle variabili spazio/tempo. Ebbene, per chi combatte contro poteri oscuri per difendere il diritto a un progresso sostenibile e partecipato questo déjà vu si ripete in continuazione.

E’ quanto è accaduto a Oppido Lucano, dove le Associazioni Antigone ed Ehpa Basilicata, nate per difendere il territorio dalle aggressioni speculative dell’ eolico e del fotovoltaico selvaggio, sono state tradite, per l’ennesima volta, dalla sindaca e dalla Giunta comunale. A nulla è valsa la minaccia, del 12 febbraio scorso, della Commissione europea di un procedimento d’infrazione all’Italia per la carenza di partecipazione dei cittadini all’iter di autorizzazione di progetti impattanti per il territorio e compromettenti il principio di Precauzione. Oppido rimane indifferente a tale rischio, ma anche al codice dell’ambiente d.lgs 152/2006, allo Statuto regionale e all’art.41 dello Statuto comunale che ritengono necessario il coinvolgimento dei cittadini e delle Associazioni nei progetti delle grandi opere.

La sindaca, il 16 febbraio scorso, dopo aver sostenuto, pubblicamente, alla presenza di altri sette sindaci lucani, di condividere gli obiettivi di protezione territoriale perseguiti dalle scriventi Associazioni, ha rivisto, per l’ennesima volta, la sua posizione. Non sono bastati i tradimenti del 2013 e 2015 quando espresse pareri favorevoli per parchi eolici e Trasversale Lucana senza neanche una delibera consiliare.

Il 13 maggio scorso, nelle segrete stanze, con l’appoggio di una Giunta asservita, ha sottoscritto un’altra Convenzione con Terna, svendendo e distruggendo in modo irreversibile il territorio di Oppido e rendendosi responsabile di tutto quanto accadrà nella Basilicata del Nord, in termini di ulteriore sviluppo di eolico e fotovoltaico selvaggio.

Convenzione Oppido Lucano-Terna_Trasversale Lucana

Gli amministratori, tentano di giustificare il proprio operato, appellandosi a una sentenza del Tar dell’ottobre 2019 riportando, come premessa, nella Convenzione “ è stato accolto il ricorso proposto da Terna e Terna Rete Italia contro l’ordinanza n.19 emessa dal Responsabile dell’area tecnica di Oppido”.

In merito, è opportuno precisare che la buona fede si presume, la mala è qui dimostrata, perché è vero ciò, ma è altrettanto vero e va precisato che il Tar ha dichiarato nella sentenza che Terna stava operando con l’autorizzazione scaduta e, quindi abusivamente, e che l’ordinanza del Comune era viziata a causa di una tempistica erronea dello stesso Responsabile dell’area tecnica. Errore involontario o voluto? Intanto, questa leggerezza ha comportato un danno erariale al Comune.

La convenzione stipulata tra l’Amministrazione e Terna sconvolge sotto più profili.

1. Il territorio da Bene Comune, è diventato bene privato della sindaca e della Giunta per fare cassa. Nella Convenzione viene richiamato lo Statuto solo per rivendicare poteri, ma non per il diritto dei cittadini e delle Associazioni alla partecipazione della sua gestione ex art.41;

2. Terna perde il pelo, ma non il vizio, distrugge le proprietà private e regala soldi agli Amministratori compiacenti che li utilizzano, magari, per mantenere il proprio bacino elettorale;

3. Contraddittorio è l’atteggiamento di Terna, prima ha denunciato il Comune al Tar Basilicata, adesso riconosce la competenza esclusiva al Tar del Lazio. Il giudice naturale, stabilisce la Costituzione, art. 25, “è precostituito per legge”, non a piacimento delle parti.

4. Suscita perplessità il modus operandi dei contraenti che hanno scelto di concludere le trattative con una delibera di Giunta e non di Consiglio, così come avvenuto, invece, a Cepagatti per un caso analogo. Per l’elettrodotto Villanova – Gissi, Terna, per chiudere, ha dovuto riconoscere anche ai privati che voleva annientare, come insetti, il diritto di partecipazione.

5. Con quale potere i firmatari comunali si sono arrogati il diritto di dirimere ogni questione che possa insorgere tra i privati danneggiati e Terna? Come può pretendere che si stipulino accordi bonari con Terna quando gli asserviti ed espropriati sono stati trattati dalla multinazionale in modo vessatorio, negando persino piccole varianti di metri?

6. L’avidità dell’Amministrazione traspare in modo chiaro, laddove, nella Convenzione, consapevole che Terna non può operare, in quanto priva di autorizzazione, è scritto “il procedimento di proroga dell’autorizzazione è tuttora in corso”, quindi, i contraenti è come se avessero affermato di avere il gatto senza averlo messo prima nel sacco.

Di fronte a tale situazione, noi confidiamo nei Ministeri competenti e nell’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa che, quando era all’opposizione, si è fatto le nostre stesse domande sulla vicenda della Trasversale Lucana, Trasversale che, ora, rischia di arricchirsi di un’altra stazione tra Potenza e Avigliano se anche i sindaci di questi Comuni dovessero operare allo stesso modo di Oppido.

Se, ancora una volta, tutto dovesse finire in sanatoria non ci sarebbe alcuna discontinuità tra il precedente governo regionale e quello attuale, a quel punto, per il riscatto della legalità nel Sud bisognerà aspettare persone più coraggiose. Intanto, qui, riprendendo il film “E’ già ieri”, è tutto un déjà vu.

Porzia Fidanza Associazioni Antigone ed Ehpa Basilicata